Deferiti per “omesso culo”? Caro Sempreverde…
(Di Mirko Nicolino) Alla giustizia sportiva non credo. Non lo faccio ormai da tempo. E ve lo avevo detto amici tifosi napoletani: oggi a me domani a te. Lo so lo so, vi starete dicendo che non vi succederà nulla, che Gianello non è credibile, che alla fine al massimo ve la caverete con un multa… Questo io non posso saperlo, saranno i giochi politici delle prossime settimane tra il vostro Presidente De Laurentiis e il Palazzo del Sempreverde. Anche voi, però, non potete riconoscere che questa (in)giustizia sportiva abbia sempre avuto due pesi e due misure. Due velocità, anche. Così, senza voler rivangare fantasmi di calciopoliana memoria, basta andare ad analizzare alcuni eventi – a volte collaterali – che a seconda degli interpreti, dei luoghi e dei colori il procuratore federale Palazzi (quello che è stato appena riconfermato e che nei prossimi anni potrà continuare ad andare allo stadio con Galliani e il figlio) ha valutato sempre in modo differente.\r\n\r\nLa prendo larga e ricordo ad esempio il “Se saltelli muore Balotelli”, sanzionato un paio di anni fa per un record di 12 partite casalinghe della Juve, mentre quando i bianconeri giocano in trasferta e si devono sorbire i cori sui morti dell’Heysel o il becero “Pessotto, tutti giù dal tetto” senza colpo ferire. Ricordate lo striscione su Moratti? Era una davvero simpatica caricatura del presidente nerazzurro con sotto scritto “Io sono prescritto”, che non c’è bisogno di andare all’Accademia della Crusca per capire che non è un’offesa ma uno sfottò, di quelli che non fanno male. Io ne vorrei 100, 1.000 di questi sfottò negli stadi contro la mia squadra (lo stesso Conte prese col sorriso lo sfottò dei parrucchini a Firenze), piuttosto che atti di violenza. Eppure Palazzi per quello striscione deferì la Juventus, mentre sempre i soliti beceri striscioni contro l’Heysel o il solito “Pessotto giù, era rigore”, spesso sono passati in cavalleria. \r\n\r\nOra, un giornalista che scrive sulle eminenti testate che ci fanno vantare di essere a livello della Guinea Equatoriale e del Mozambico (vi voglio bene amici Guineiani e Mozambicani ;)) quanto a libertà di stampa, direbbe che la giustizia sportiva non è perfetta, che qualche errore c’è ma lo si deve accettare come parte del gioco, che il PF è oberato di lavoro ed è da compatire… Io dico semplicemente che è in malafede. Senza mezzi termini. Perché altrimenti qualcuno mi deve spiegare la scandalosa differenza di valutazione sugli striscioni/sfottò tra Ambrosini e Giaccherini.\r\n\r\nQualche anno fa, dopo la vittoria della Champions, sul pullman dei festeggiamenti rossoneri, il capitano Ambrosini sollevò al cielo con doppie mani uno “Lo scudetto mettilo nel culo”, scritto così per intero e rivolto all’Inter campione d’Italia. Ci fu deferimento per il calciatore, ma nessun provvedimento per la società Milan, quella che il PF spesso segue in trasferta in tribuna con l’Ad. Di ieri, invece, il deferimento per il bianconero Emanuele Giaccherini, reo di aver preso al volo e per solo qualche secondo (giusto il tempo per leggere il contenuto e restituirlo al proprietario) lo slogan “Il gol di Muntari mettilo nel c…”, durante il giro festoso per il 30esimo scudetto. Non mi va di fare l’ipocrita e dire che quel c… potrebbe stare per qualunque cosa, ma la motivazione del deferimento – che attenzione, questa volta è anche per la società Juventus per responsabilità oggettiva – è a dir poco ridicola: ovvero l’aver esposto “uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della società A.C. Milan S.p.A.”. Il soggetto dello striscione, “Il gol di Muntari” (e non Muntari, lo insegnano alle elementari come si identifica il soggetto di una frase) è un tesserato del Milan? Qual è l’insulto a Muntari?\r\n\r\nE’ chiaro, il deferimento non porterà a nulla, ed invito Agnelli a non far scrivere il ricorso da un avvocato. Offro mio figlio di 3 anni, sa già abbastanza bene l’italiano, ci metterà 5 minuti ribaltare questo nuovo teorema dell’(in)giustizia sportiva. A meno che Palazzi non ci dica in sede di ricorso che “Giaccherini non poteva non terminare la frase”, o che la multa sarà per “omesso culo”. La Juventus è sempre stata giudicata da giudici imparziali. Caro Sempreverde, non ti crede nessuno.