Calciomercato: la Juve si coccola Giovinco, ma a gennaio ci riprova per Llorente
Alla fine il tanto decantato top-player non è arrivato. La Juve si è dovuta “accontentare” di un ragazzone danese di 24 anni arrivato a Torino in dolcevita e giacca. Nicklas Bendtner non era la prima scelta di Antonio Conte e questo è un dato acclarato. Troppo farraginose le piste che portavano ai vari Van Persie, Dzeko, Llorente, per non parlare della “trattativa” Berbatov. La domanda è: ma alla Juve serviva e serve il top-player in attacco? Le prime partite della stagione sembrano dirci che la Juve è una macchina da guerra anche senza una prima punta forte fisicamente che faccia da centro-boa in area. Domenica scorsa la Juve si è goduta il top-player fatto in casa, quella formica atomica che sembra davvero maturata e pronta a far saltare il banco nelle difese avversarie. Sebastian Giovinco ha sciorinato al Friuli sprazzi di classe pura, mostrando anche una buona intesa con Mirko Vucinic. La Juve in queste prime gare non ha certo palesato il problema del goal (tra Supercoppa italiana e campionato nove goal fatti), ma Marotta, come evidenziato anche sul ‘Corriere dello Sport’ con il pezzo firmato da Antonio Barillà, non ha mollato del tutto la presa su Fernando Llorente.\r\n\r\n“Arrivederci a gennaio, dunque. E non è un tormentone sterile, buono per far sognare i tifosi, ma una promessa concreta e una strategia precisa: l’ad crede ancora in Fernando Llorente, centravanti in rotta con l’Athletic Bilbao, inseguito a lungo e abbagliato dall’offerta, bloccato dal presidente Urrutia che s’accolla un rischio grosso come una casa. Il nazionale spagnolo è legato infatti al club basco fino a giugno, perciò tra pochi mesi sarà libero di scegliere autonomamente una nuova destinazione: rifiutando i 18 milioni stanziati dalla Juve, e irrigidendosi sulla pretesa dell’intera clausola rescissoria (36 milioni di euro), occorre mettere in conto l’addio a parametro zero, per altro minacciato dal calciatore”. Così scrive Barillà. Arrivare a Llorente non sarà facile per molteplici ragioni. La tenacia del club basco, la concorrenza sfrenata dei potenti e ricchi club inglesi. Per ora alla Juve il top-player non serve e l’obiettivo è “coccolare” i vari Vucinic, Giovinco, ma anche gli altri tre (Matri, Quagliarella e Bendtner) in vista del tour de force che inizierà a partire dagli impegni di Coppa. Lì la Juve capirà per fattori tecnici, ma non solo, se il top-player serve davvero o no. In Italia per il momento basta e avanza la formica atomica!