De Santis chiede i danni all’Inter, “si occupava di tutto Facchetti” la difesa
Appuntamento importantissimo oggi davanti alla giudice unico Loretta Dorigo della prima sezione del tribunale civile di Milano. Davanti al suddetto giudice, si è presentato Massimo De Santis, ex arbitro spiato dall’intelligence Telecom di Tavaroli grazie alla Polis d’Istinto di Cipriani – secondo quanto dichiarato dai due – su input dell’Inter di Moratti e Facchetti. Come riporta oggi ‘Tuttosport’, De Santis chiede un risarcimento simile a quello chiesto a suo tempo da Bobo Vieri per i pedinamenti ai suoi danni, circa 21 milioni di euro. Nonostante il brutto colpo incassato a Napoli, dunque, l’ex arbitro preso di mira a suo tempo da Giacinto Facchetti, allora vicepresidente dell’Inter e da Danilo Nucini, non vuole arrendersi. Al cospetto dei legali di De Santis (Paolo Gallinelli e Federico Lucarelli), ci saranno le avvocatesse nerazzurre Luisa Beretta e Silvia Trupiano , ma anche un rappresentante legale del club: Moratti, Paolillo, Ghelfi . Il rito prevede anche il tentativo di conciliazione, sempre che le parti abbiano dato parere favorevole.
Ma come si oppone alle accuse la società di Milano? Innanzitutto si chiede la prescrizione. I pedinamenti e lo spionaggio sui patrimoni dell’ex arbitro risale al 2002 e 2003, ma la conoscenza di cosa avessero messo in piedi per spiare questo arbitro ritenuto al soldo di Moggi (ma che la sentenza di Napoli ha sconfessato in toto) è stata successiva agli atti processuali del caso Telecom. Inoltre, l’Inter definisce inattendibili Tavaroli, Plateo, Tronchetti e Cipriani, anche se l’aspetto che sconcerta di più non è il merito della questione: si punta forte sul fatto (con tanto di verbali d’assemblea del 2002 e 2003) che Giacinto Facchetti, che si occupava della questione e che intratteneva i rapporti con, Nucini, era “solo” vicepresidente della società nerazzurra. Nel memoriale difensivo, infatti, l’Inter – come sottolinea ancora ‘Tuttosport’ – evidenzia che l’operazione di intelligence era seguita “solo“ dal vice presidente che aveva deleghe legate ai rapporti con le istituzioni sportive, ma non il potere di commissionare dossier.
Inoltre, per l’Inter, nessuna rilevanza hanno le osservazioni di Palazzi nella sua relazione proprio sulla questione Nucini. I nerazzurri, poi, sostengono che i danni semmai vanno richiesti a Pirelli e Telecom, quasi che De Santis fosse concorrente delle aziende citate. Ma se alla fine il dossier aggio è stato voluto dall’Inter, perché non hanno denunciato alla Figc? Lo scopriremo solo vivendo.