Organizziamoci: le nostre motivazioni (parte seconda)
Anche se per qualche tempo non abbiamo fatto sentire la nostra voce, noi di “Organizziamoci” siamo ben decisi a proseguire la battaglia contro chi ha tentato inutilmente di “normalizzarci”, mettendo proditoriamente in discussione il nostro recente passato. Con la stessa determinazione continueremo ad offrire il nostro contributo, “razionale” quanto appassionato, alla società che, con il ritorno di Andrea Agnelli, ha imboccato la strada per riappropriarsi del ruolo da protagonista che la storia le ha assegnato.\r\n\r\nNon si ferma quindi la lotta per la verità di “Organizziamoci” che trae, se è possibile, maggior vigore dalla pubblicazione delle motivazioni su Calciopoli.\r\n\r\nMotivazioni le cui conclusioni di condanna per Moggi e assoluzione per la Juve sembrano una sorta di compromesso, tra la Dottoressa Casoria e chi, sin dall’inizio del processo, ha fatto pressioni per un verdetto del tutto simile a quello della giustizia sportiva. Resta la sensazione che in un caso si sia condannato e non giudicato, e nell’altro il giudizio sia scaturito dai riscontri oggettivi emersi nel dibattimento. Noi di Organizziamoci vogliamo richiamare l’attenzione dei fratelli bianconeri sulle posizioni di Moggi e della Juventus. In considerazione però dei tanti argomenti, abbiamo diviso il documento in due parti pubblicate distintamente. Dopo Moggi, oggi ci occuperemo della Juventus e la prima parte, relativa al Direttore, la potrete leggere cliccando qui.\r\n\r\nLe motivazioni e la Juventus\r\n\r\nL’otto di novembre non è stata emessa solo una sentenza di condanna per gli imputati di calciopoli, come annunciato con tono trionfalistico dai media, che meschinamente hanno però minimizzato un aspetto altrettanto importante del verdetto e cioè l’assoluzione di fatto della Juventus.\r\n\r\nNoi di “Organizziamoci” continuiamo a denunciare il modo becero d’informare dei media italiani, e gridiamo con tutta la forza del caso: LA JUVENTUS E’ STATA ASSOLTA E RIVOGLIAMO QUELLO CHE MERITATAMENTE ABBIAMO CONQUISTATO SUL CAMPO! E CHI NE HA APPROFITTATO, PAGHI LE CONSEGUENZE!\r\n\r\nNon possiamo e non vogliamo dimenticare che a pagina 78 delle motivazioni della sentenza definitiva emessa dalla CAF presieduta dall’esimio Avv. Prof. Piero Sandulli, a proposito della Juventus, si legge testualmente:\r\n\r\nLa sanzione della revoca dell’assegnazione dello scudetto 2004/2005 è l’effetto diretto dell’accertata alterazione del campionato ad opera della società e dei suoi dirigenti e va inflitta come pena autonoma, ai sensi della lettera i) dell’art. 13 CGS, così confermandosi la decisione di primo grado e a seguire tutto il resto che ben conosciamo.\r\n\r\nIl tribunale penale di Napoli in merito alla stagione 2004-05, al contrario, così si è pronunciato: … che il dibattimento invero non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-05, a beneficio di questo o quel contendente.\r\n\r\nE sulla Juventus: Sul versante passivo, il tribunale stima che non può essere accolta la domanda nei confronti del responsabile civile Juventus s.p.a., sotto il profilo della frattura del rapporto organico con il datore di lavoro, generata dall’esercizio da parte dell’imputato Moggi di un potere personale avente manifestazione esteriori esorbitanti dall’appartenenza alla società… Né può essere trascurato il dato del ridimensionamento della portata dell’accusa che deriva dalla parzialità con la quale sono state vagliate le vicende del campionato 2004,2005, per correre diestro ai misfatti di Moggi, dei quali sono stati accertati le modalità , quanto alle frodi sportive, al limite di sussistenza del reato di tentativo.\r\n\r\nDunque per la Giustizia Penale non vi sono prove che il campionato 2004-05 fosse falsato, le indagini sono state fatte in un’unica direzione e in modolo parziale e Moggi cosiderando che si è comporatto da “mascalzone” lo è stato fino al punto di fare i propri interessi piuttosto che quelli della la società per cui operava. Sicuramente, riguardo alla Juventus, la Dottoressa Casoria ha deluso le aspettative di parecchie persone, ma anche nell’accettare le imposizioni c’è un limite.\r\n\r\nParadossalmente con questa sentenza, a distanza di sei anni, è stata riconosciuta la bontà delle linea difensiva di Zaccone che poi è però scivolato in una sorta di patteggiamento del tutto incomprensibile che grida ancora vendetta.\r\n\r\nAdesso tocca lla società valutare se il caso di richiedere subito la revisione del processo sportivo, in base all’articolo 39 del C.G.S. di cui ricorrono gli estremi, o attendere gli altri gradi di giudizio. Qualsiasi decisione, sarà da noi sostenuta perché i fatti dimostrano la coerente determinazione del nostro Presidente ad andare fino in fondo, che ci lascia completamente tranquilli. E’ vero che fino ad oggi tutte le richieste di giustizia sono state sdegnosamente respinte e le istituzioni (UEFA, TNAS, ecc.) fanno a gara, grazie all’incompetenza, nel prendere le distanze da Calciopoli, ma le azioni della società Juventus hanno comunque scosso il “palazzo” consapevole che prima o poi qualcuno avrà il coraggio di affrontare le questioni sollevate. Non a caso subito dopo il ricorso al TAR e la legittima richiesta di risarcimento juventina, che se accolta potrebbe collassare lo sport nazionale, Petrucci ha organizzato un velleitario tavolo di confronto, definito impropriamente della pace, con gli esiti che conosciamo. Pace che, deve essere chiaro, si potrà avere solo quando chi veramente regge le sorti del calcio nazionale (non certo Abete) si deciderà a togliere dalla bacheca di una società indegna quello che le è stato regalato con un atto fraudolento, rendendo nel frattempo i titoli “scippati” a chi legittimamente li aveva conquistati sul campo.\r\n\r\nSi rassegnino i “signori” del palazzo: nessuno è disposto a voltare pagina, e con l’ultima decisione di impugnare il lodo d’incompetenza del TNAS, la Juventus ha chiarito ancora una volta la sua determinazione a proseguire nella ricerca della giustizia.\r\n\r\n“Organizziamoci“ applaude ed è orgogliosa di essere al fianco di Andrea Agnelli.\r\n\r\nIl momento è comunque particolarmente delicato, e occorre tenere alta la guardia, perché mentre anche il campo ci sta restituendo una Juventus che ha ripreso i tratti della squadra che impone il rispetto, i soliti media proseguono a gettare fango su di noi, e i nostri avversari continuano a beneficiare di aiutini e aiutoni.\r\n\r\nNessuna protervia potrà però fiaccare l’azione di “Organizziamoci”, che continuerà a lottare senza sosta per i colori bianconeri. E lo faremo con sempre maggior convinzione insieme con tutti quelli (speriamo sempre più numerosi) che vogliano tenere alto il nome della Juventus. L’unica squadra che in Italia vuol dire calcio, perché le altre sono solo imitazioni, talvolta anche ben riuscite, ma pur sempre imitazioni.\r\n\r\nMai più dileggiati e perdenti, ma sempre odiati e vincenti.