Moratti: “E’ Natale ma non regalo lo scudetto 2006 ad Agnelli. Nostre telefonate irrilevanti”
Chiedere di taroccare il sorteggio arbitrale (meglio se non lo si facesse proprio il sorteggio), è irrilevante. Entrare nello spogliatoio di un arbitro, ricordargli lo score nei confronti dei propri colori e poi chiedere di smuovere la casella giusta è irrilevante. Intrattenersi in rapporti con un arbitro in attività (magari vedersi nel parcheggio di un centro commerciale) e spingerlo ad indagare neanche fosse un novello Sherlock Holmes nei confronti dei colleghi e di dirigenti di squadre avversarie, è irrilevante. Stando così le cose, il tavolo della pace durerà anche meno del minuto ipotizzato oggi dai media: il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha infatti ribadito di non voler minimamente prendere in considerazione la restituzione dello scudetto del 2006. Vi lasciamo alle sue parole, tanto si commentano da sole.\r\n
“Va bene che c’è Natale, ma non credo che Agnelli pretenda che gli faccia quel regalo… Ci sono altri che giudicano, hanno già giudicato o stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato. Credo che quello sia qualcosa di cui sinceramente si può parlare come si può parlare in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto per fortuna o per sfortuna un certo tipo di atteggiamento, di comportamento, e qualcun altro no. Certo quel tavolo può solo servire per dire ‘va bene, facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avanti’. E questo lo posso dire io, soprattutto. Rinunciare alla prescrizione? Il procuratore di Napoli ha già detto quanto poco importanti fossero quelle intercettazioni”.