Calciopoli live: giudici in camera di consiglio, sentenza alle 20
Potrebbe essere l’ultima udienza quella che si consumerà oggi a Napoli per il processo noto ai più come Calciopoli. Secondo il programma stilato nel corso della precedente udienza la giudice Casoria e il collegio da lei presieduto (giudici a latere Pandolfi e Gualtieri) ascolterà oggi la parte finale dell’arringa di Paolo Trofino, legale di Luciano Moggi assieme a Maurilio Prioreschi. Trofino punterà tutto sulle telefonate importanti, sottratte all’indagine chissà per quale strano motivo (ne risponderà nelle sedi opportune Auricchio), e che riguardano Bergamo e il dirigente arbitrale milanista Meani, ma anche altre che riguardano il salvataggio Fiorentina tra Carraro e Bergamo o dirigenti federali della Figc. In più, il legale di Moggi avrà a disposizione le rivelazioni della signora Plateo sull’intelligence illegale ai danni di Juventus emerse durante l’ultima udienza del processo Telecom.\r\nC’è la possibilità che la sentenza arrivi già in serata, per evitare lo slittamento al 22 novembre (la settimana precedente ci sarà lo sciopero degli avvocati, quindi niente sentenza): il pm Capuano ha annunciato un’ora di repliche, il Brescia dovrebbe presentare una memoria e non fare un intervento orale, mentre ci sarà quello del legale della Figc. Se non ci saranno altre sorprese si andrà ad oltranza per arrivare a sentenza stasera.\r\nSono 24 in tutto gli imputati, e per Luciano Moggi i Pm) hanno chiesto 5 anni e 8 mesi. Cinque anni anche per l’ex designatore Paolo Bergamo e tre per l’ex fischietto Massimo De Santis.\r\nJuvemania seguirà la diretta grazie alla collaborazione degli amici del forum Tifosibianconeri.com, di Ju29ro.com e Tuttosport.com, per cui seguirà l’udienza Francesco/Frales.\r\n\r\nOre 9.45\r\nInizia l’appello in aula\r\n\r\nOre 9.51 Arrivano in aula Luciano Moggi, Enrico Ceniccola e Massimo De Santis. Iinizia l’arringa di Trofino\r\n”Mi occuperò della parte finale del reato associativo. Mi riferirò alla condanna in una sentenza preistorica, quella di Antonio Giraudo nel rito abbreviato: il gip ci dice che è un processo indiziario che punta alla prova logica. Bene, ci invita a nozze: si lamentano il giudice De Gregorio e i pm. Il calcio è omertoso, dice in sentenza: niente collaboratori, nessuno che disvela i misteri del calcio. Assegnano l’etichetta dell’omertà ingiusta e aggiunge che l’unico teste è Martino, uno che in 18 ore di udienze si è contraddetto decine di volte. Gli mancavano le fonti dichiarative… E allora arrivano alla loro verità con le loro prove logiche: ma quale calcio omertoso, sono loro che non conoscono la storia. Non c’è stato alcun episodio in cui gli scandali non hanno avuto collaboratori: anche Carbone parlò nel calcioscommesse. Ogni scandalo trova sempre qualcuno e dice tutto: altro che omertà, altro che spessore criminale. E avete sentito i presidenti vi hanno fatto capire che si vendono fumo e tappeti, millanterie: sono i personaggi che sono deboli. Ma di che si lamentano: smentiti dalla storia. E se non ci sono poi certe confessioni è perché non c’è La Cupola. La Cupola non ha senso e non si trovano episodi per una cosa inesistente.\r\nQui hanno parlato personaggi per interesse personale: i danneggiati dalla presunta Cupola, sono venuti a giustificare i propri fallimenti, presidenti e allenatori. Contro Moggi è stata messa in piedi una macchina investigativa enorme, con risorse economiche pazzesche. Ci sono state collaborazioni – e arriveremo al processo Telecom con la signora Plateo – col meglio dell’investigazione: Auricchio che va a comandare il Nucleo Operativo, il reparto che si occupa delle cose più serie! E giornalisti che erano in possesso delle intercettazioni: chiamando testi nelle redazioni per collaborare. Uno convocò Galati facendogli sentire le telefonate. Altri giornalisti collaboravano con gli investigatori. A capo dell’Ufficio Indagini c’era Borrelli. 170 mila telefonate intercettate, carabinieri, procura federale: e cosa resta? Sospetti, frasi di interpretazione dubbia e aperta.\r\nDe Gregorio è preistorico: pensa che tutto nel calcio è perfetto, dove nessuno cerca favoritismi, dove nessuno verifica se qualcuno è amico dell’arbitro. Pensa ai designatori chiusi nella loro torre eburnea, fuori da ogni contatto. E non tiene conto che quel mondo non era e non è perfetto: niente angeli nel calcio, e Moggi da diavolo non poteva campare per 20 anni. Gli incontri coi designatori, che diventano argomenti centrali contro Giraudo. Gli incontri c’erano con tutti, non solo con Moggi e Giraudo. E’ la preistoria è perché c’era chi chiedeva cose molto vietate ai designatori, mentre Moggi quando fa la griglia non chiede di mettere o levare un arbitro: parlano di fascia e fanno la settimana enigmistica delle designazioni. E quella era una telefonata sulla scheda riservata: parlano a ruota libera. Verificano i preclusi e le fasce. Hai studiato? Come la vedi? Decontestalizzano la telefonata, prendono una frase, e si ricama: ma senza elementi indiziari, deduttivi.\r\nE vi dò un esempio di decontestualizzazione: ricordate Jankuloski e la sua espulsione di Udinese-Brescia? De Gregorio punta Giraudo per una telefonata. E’ il 26 settembe 2004. «Se Dattilo è un po’ più sveglio dimezza l’Udinese». Bene, per il gip Dattilo ha parlato con la Juve. Ma l’espulsione arriva su chiamata dell’assistente Camarota, le ammonizioni non creano squalifiche: c’era stato un pugno. E Camerota l’abbiamo sentito qui: «Io ho segnalato il pugno di Jankulovski». Dattilo non ha visto e dopo questo c’è una rissa: nessun altro ammonito ed espulso! Altro che prova di ammonizioni mirate: è esattamente il contrario della tesi dell’accusa. E Giraudo dice a Moggi che Dattilo dorme: c’è una rissa e lui non dimezza l’Udinese che giocherà contro la Juve…”\r\n\r\n”Altra deconstestualizzazione è quella che riguarda la Fiorentina. Ricordate la frase: “Pensiamo a salvare la Fiorentina”. Da questa il Gup ricava la prova contro Giraudo. A me preme stabilire che questa telefonata finisce con “Pensiamo a salvare la “Fiorentina”. Volete capire quale è la deconstestualizzazione? Qui esistono anche telefonate taroccate nella fase del brogliaccio; quando abbiamo chiesto la trascrizione abbiamo scoperto che quella telefonata non si conclude con quella frase ma continua (tra l’altro è Della valle che chiama Moggi che, se fosse stato un abile criminale non si sarebbe fatto chiamare sul suo numero, ha la linea riservata, ha la cupola e non può dire a Della Valle: ‘tranquillo, i designatori sono roba mia’?) con Moggi che dice che la squadra ha giocato bene ma che l’arbitro gli hanno fatto il culo. “Non ti stancare, più gli rompi il ca… meglio è” e Della Valle “stai tranquillo”, Moggi “Per fare dare agli addetti ai lavori l’attenzione massima, non per darti vantaggi, ma per non darti gli svantaggi”, e quale era la gara? Fiorentina-Milan, arbitrata da De Santis che fa originare il comunicato stampa della Juve del 2 maggio che dà una mazzata sonora al teorema accusativo. Quella telefonata viene anche tagliata ma se andiamo a leggerla tutta vediamo che essa finisce in maniera straordinaria. “Noi per vincere il campionato andiamo a Milano e vinciamo e VOI pensate a salvare la Fiorentina”. Altro che cupola: noi pensiamo a noi, voi pensate alle vostre faccende! Ho fatto una lista di telefonate nascoste di cui chiedo l’acquisiazione. In questo momento storico si origina la reazione della Juve. Ci sono tre o quattro episodi sintomatici che preoccupano la dirigenza: il caso Ibra squalificato per 3 giornate per un filmato Mediaset, il caso Cannavaro, ritratto in un filmato dove faceva un flebo lecita all’epoca del Parma e messo in circuito dei media, senza alcuna attinenza con la Juventus, e la questione arbitrale che riguardava due arbitri che secondo la franata ipotesi di accusa farebbero parte dell’associazione: Racalbuto e Bertini. Il primo non arbitrava più in A dopo Roma-Juve, Bertini che continuava dopo l’errore in favore del Milan a Bergamo. La Juve chiede di fermare Bertini e, quindi, che fine fa il teorema che chi sta con noi viene coccolato da tutti? Tutto questo si intreccia con una telefonata tra Meani e De Santis. Il 5 maggio 2005 Meani risponde: “Io solo ti voglio bene…”, De Santis, altro associato dice: “Nessuno ci era riuscito a far fare il silenzio stampa, ce l’ho fatta io!”, e Meani: “E poi dicono che sei juventino, ma ti rendi conto?”… e poi i due si lamentano per la richiesta di sospensione di Bertini da parte della Juve”. \r\n\r\n”Ma torniamo alla Fiorentina. Mazzini dice di aver parlato con Moggi e Giraudo, ma a campionato finito egli dice a Mencucci che deve far fare due telefonate a Della Valle: a Bergamo e a lui. E Moggi e Giraudo? Non vanno ringraziati? Se si leggono quelle telefonate, Moggi dà consigli tecnici a Mazzini, gli consiglia di andare a Roma a fare almeno un punto, senza avere danni, perché all’ultima hanno una facile con il Brescia. E di chiamare il designatore non per avere vantaggi ma per non avere svantaggi. Ma come ha fatto il gup a condannare Giraudo sulla base di queste telefonate? C’è una telefonata Mazzini-Mencucci che fa riferimento al ds del Lecce, Corvino. Gli investigatori hanno chiamato Lecce-Parma la madre di tutte le partite, senza vedere chi fosse più interessato a manterere in A la Fiorentina. Bastava ascoltare questa telefonata: Mazzini dice: “Sperando che Pantaleo faccia qualcosa”. Mencucci: “Anche lui farà il massimo, lì è in uscita”. Mazzini: “Sono convinto che ci si salva perché Corvino farà il suo lavoro”! Corvino, e con ciò si spiega anche il comportamento di Zeman che si mette a guardare la tribuna dove c’è il ds, aveva firmato con i viola prima della gara. E come è possibile che Moggi si becchi un’accusa del genere e gli altri la fanno franca?”\r\n\r\n“Il presidente della Figc, sulla base delle telefonate che abbiamo letto la scorsa udienza, prima di Inter-Juventus è forse l’unico ad aver commesso una frode sportiva ed è stato assolto in udienza preliminare! E la Federazione è qui in tribunale a chiedere dei risarcimenti danni milionari! Qui la Juventus è l’unica squadra ad aver subito dei danni! La Figc va addosso a Moggi da tempo, come un caterpillar, ma adesso hanno capito che Moggi è di pietra dura e hanno cambiato il tiro, stanno aspettando la vostra sentenza, ed in Europa hanno chiesto dei chiarimenti! La Juve è l’unica squadra in questo processo ad avere la prova clamorosa di essere stata danneggiata in una partita… e adesso vanno a costituirsi parte civile!”\r\n\r\n”E visto che ci troviamo di fronte a qualcuno che aspetta risposte, ancora oggi compro la Gazzetta perché ci sono affezionato. Ho letto su questo giornale che Catalanotti ha detto che Governato, che noi abbiamo messo nell’elenco di quelli che parlavano con gli arbitri, ha detto che loro a Governato non lo conoscono proprio, il che mi ricorda la stessa faccenda di Meani e Galliani, quando Galliani dice di non conoscere Meani e poi vengono fuori migliaia di telefonata tra i due. Governato è accreditato presso Pairetto dal presidente del Brescia, Corioni. Ci sono intercettazioni di riflesso di Governato con Pairetto in cui Governato è chiaramente un dirigente del Brescia, in cui si lamenta per arbitraggi, chiede di essere messo in determinate fasce, si complimenta per arbitraggi, ecc. Anche Meani era collaboratore esterno, ma non mi si può dire che Governato chiamava per sapere se pioveva o no a casa di Bergamo. E la cosa è influente perché anche il Brescia Calcio si è costituito contro di noi”.\r\n\r\n“Tutti avevano interessi. Sentiamo la Carraro-Bergamo del 22.05.2005, Carraro: “Sto cavolo di Rosetti vedi che errore fa”, e Bergamo: “Non ha spiegazioni, lui era a una ventina di metri. È incredibile”, Carraro: “Sì però a questo punto non può retrocedere la Fiorentina, perché se no qui stiamo in difficoltà grande. La Fiorentina si deve salvare!”. E MOGGI HA LA CUPOLA!!! Ma lo stesso giorno sarà Abete a chiamare Mazzini per commentare l’errore di Rosetti contro la Lazio. Mazzini dice: “Sto imbecille di Rosetti ci ha messo nei casini”. Abete, che era il vicepresidente Figc… se un arbitro sbaglia non mette nei casini i vertici della federazione!\r\nQuesto non solo non era un mondo perfetto ma, anzi, era molto imperfetto, ma certamente non era Moggi il capo delle nefandezze. Il calcio voleva pulirsi il viso, avere una catarsi ed eliminare il più bravo di tutti. NON CI STIAMO!”\r\n\r\n”Avete una imputazione per frode su Palermo-Lecce per due ammonizioni di giocatori che erano diffidati. La partita seguente era Lecce-Messina. Auricchio, a domanda specifica, ha detto di non aver fatto nessuna indagine. Abbiamo fatto un capo di imputazione solo per il teorema delle ammonizioni mirate, senza indagare!!! Il tutto mentre il vertice della Federazione non subiva nemmeno di striscio una imputazione. Voglio concludere con il processo Telecom e la signora Plateo. Leggete i resoconti di quella deposizione e scoprirete che mentre, all’epoca, Moggi comprava, con le trombe e i fattorini della Juve, le schede riservate che gli servivano per il mercato, Telecom e i poteri forti intercettavano chiunque, hanno distrutto milioni di dossier, come dossier Ladroni, in cui c’era di più di quello che sappiamo e che scagionavano gli imputati! Non siamo nemmeno riusciti ad avere il “modello 45” dalla Boccassini. Nucini è stato travolto nelle date e nei tempi dalla Plateo, ma non voglio fare polemiche. De Marsico diceva: “quando hai buoni argomenti non cercare la rissa”, ma la Plateo ha sostanzialmente distrutto Nucini, che ancora diceva che al Concord, a Torino, avrebbe incontrato Moggi. Signor presidente, come si fa a credere che in un albergo in cui c’è una hall piccolissima, sempre affollata di procacciatori, di tifosi… e Nucini sostiene di essersi recato con Pairetto e De Santis in un incontro segreto e non sa che a 40 metri Moggi ha un appartamento bellissimo a cui si accede direttamente dal garage con un ascensore… e questo criminale incallito si incontra nell’albergo affollato!”\r\n\r\n”Spero che voi abbiate la tranquillità per decidere, anche per cancellare le istanze di ricusazione che sono una reazione scomposta di chi si accorge che le accuse stanno franando. Spero che questi episodi non vi abbiano tolto tranquillità, noi vogliamo una sentenza in cui vi sia scritto che in questo processo sono state commesse nefandezze, sono stati superati i limiti, un processo nato senza notizie di reato, con uno che cerca il ribaltone (Baldini, ndr) e che accusa. Vogliamo una sentenza risarcitoria! Questo è un processo dei record, in cui sono state pubblicate tutte le informative dei carabinieri a soli 9 euro da un settimanale (L’Espresso, ndr). Ma sapete come sono scadenti gli investigatori di questo processo? Non sono riusciti nemmeno a trovare il responsabile della fuga del verbale di Paparesta. Mi dica il tribunale: se una notissima giornalista di una notissima testata viene come inviato speciale, va a cena con il comandante della caserma e poi due giorni dopo viene pubblicato sul suo giornale il verbale di Paparesta, ci vuole un grande investigatore per capire chi è stato? E se un giornalista noto collabora alle indagini, e poi sul suo giornale viene pubblicato il verbale, siete così scadenti da non capire chi è stato?\r\nSignor presidente, questa difesa è riuscita nel suo intento grazie al sostegno di tante persone, al sostegno dell’imputato, con la capacità di Prioreschi, di Penta, abbiamo condotto una battaglia e trovato cose rilevanti affinché non solo diciate che Moggi non è responsabile dei reati ascritti, ma anche che questa è stata una brutta pagina della giustizia sportiva. E Vi risparmio il commento al perito che prima viene in tribunale a giurare una perizia, poi manda una lettera in cui sconfessa dicendo che, leggendo un giornale, si è accorto di aver sbagliato.\r\nMa cogliete anche l’illogicità della squadra più forte di campionato che non ha bisogno di nessuna cupola per vincere, ma lo fa perché è la più forte!\r\nHo concluso, vi chiedo la subordinata ai sensi del 523 6° comma e 507 per le telefonate nascoste e trovate e che riteniamo decisive, Vi chiedo l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Non è un caso che ci siano tante telefonate, qui non c’è solo il destino di Moggi, ma è in gioco il blasone di una squadra che è il vanto dell’Italia all’estero.\r\n\r\nOre 11.10 Inizia la replica del pm Capuano\r\n”Sulla genesi dell’indagine. La maggior parte delle difese ha utilizzato la richiesta di archiviazione di Maddalena di Torino, facendo distinzione con quello che è successo a Napoli. È stato fatto un paragone: Torino, sulla base dello stesse prove, ha archiviato e noi siamo andati avanti. Non è così. Torino ha una attività che va da agosto a settembre 2004, con il campionato ancora non cominciato. Le difese non hanno utilizzato la sentenza dell’abbreviato perché non è passata in giudicato. Ebbene, nemmeno la richiesta di archiviazione di Torino è passata in giudicato. Perché quando noi siamo andati avanti, Torino solleva un conflitto di competenza? Perché si accorge di aver fatto un errore e vuole continuare lei l’indagine.\r\nSulle intercettazioni, io con difficoltà le ho lette tutte e non credo che siano rilevanti penalmente quelle che sono le nuove depositate, non c’è stato confronto, da parte delle difese, con quelle che erano già agli atti. Va detto che le difese sono state messe nella possibilità di difendersi, hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini e nessuno ha chiesto copia dei dischetti”.\r\n\r\n”Si è dileggiato l’aspetto relativo ai sorteggi. Io incuriosito, dopo avere discusso, sono andato a vedere il filmato che parla chiaro. Il servizio di ocp è stato accusato di falso, ma in quel servizio vi è esattamente quello che è successo. Non si palesa, così come si è voluto far credere, la distinzione del sorteggio tra i due designatori, ma vi è una confusione, il colpo di tosse, le palline che si aprono, il notaio che deve solo dire quali arbitri sono assegnati alle varie partite, non devono dire altro; ad esempio nel sorteggio del 22 aprile quando viene designato un arbitro precluso non lo dicono. Le palline si aprono, basta vedere il filmato, in un mondo in cui ci sono tante persone, si utilizzavano palline che si aprivano…”\r\n\r\n”Il fatto che Moggi vada in Svizzera e si faccia fotografare con i finanzieri non mette e non toglie nulla. Il fatto è che lui va lì a comprare le schede a nome del padre di De Cillis, così come è comprensibile che vada un altro dipendente della Juve.\r\nSi è anche parlato di prove logiche. Non vi è stata una contestazione da parte di nessuno, forse l’unico che lo ha fatto è stato proprio Moggi, sull’uso alternativo delle schede. Ebbene dobbiamo credere che quelle schede erano utilizzate per parlare di mercato non si sa con chi. Gli unici che avevano la scheda non avevano a che fare con il mercato, facciamo un atto di fede a credere a questa circostanza. È stata fatta la scenetta dei due telefoni che si chiamano alle 3 di notte. E che devo acquistare alle 3 di notte?”\r\n\r\n”Una delle ipotesi della difesa è stata che tutta questa organizzazione si sostanziava in due gare, così non è, e lo sa meglio di me la difesa della Fiorentina che l’aggancio avviene ben prima con i vertici della Federazione e non si incontrano prima perché la madre dei Della Valle sta male. Si è poi detto, dalla prof. Beccacece, che c’erano tante possibilità statistiche. Ma le indagini non si fanno con le statistiche. La partita fondamentale è Lecce-Parma ed Auricchio che deve andare ad investigare?”\r\n\r\n”Sistema diffide. A dare validità al sistema sono gli imputati che quando parlano (vedi ambientale di Moggi) fanno riferimento a ciò. Ben oltre la metà del campionato, ne parlerà Meani con Copelli. Le telefonate sono eloquenti, ma le difese non ne hanno voluto tenere conto. Quando De Santis dice “questa partita non la potete vincere mai”, sono fatti accaduti in campo!\r\nConcludo. Mi viene facile parlare con l’odierna difesa di Moggi. Mi trovo d’accordo con due circostanze: la veridicità di quanto dicono Bergamo e Fazi, che però parlano per tutta l’investigazione. Vogliamo contestualizzare? Va bene, e allora è sempre vero, anche quando parlano del Divino Amore, quando commentano le griglie, individuando i vertici dell’associazione. L’apparato probatorio non offre dubbi al contesto associativo. Moggi ogni settimana chiama Baldas, ogni settimana e ascoltate le telefonate e suoi toni alterati!\r\nPresidente, con questo concludo, la pubblica accusa non ha interrotto le difese, ma termini come pagliacci, indegni, vergogna, relativi a chi ha fatto il suo dovere non sono ammessi.”\r\n\r\nPresidente Casoria: Vabbè l’avvocato deve difendere ad oltranza i suoi clienti.\r\nPM Capuano: Ho concluso.\r\n\r\nOre 11.50 Le controrepliche delle difese\r\nAvv. Prioreschi\r\n”Siamo stati chiamati in causa. Siamo ancora alle indagini preliminari quando si richiama l’archiviazione di Maddalena, altro che la replica del pm! Ricordo al pm che in questo processo c’è stato un dibattimento. L’archiviazione è vero che è un provvedimento che non ha efficacia di sentenza ma è anche vero che la Cassazione ha detto che quel provvedimento, come conclusivo di una fase, è utilizzabile. Si continua a dire che le palline si sono aperte ma qui ci hanno detto che non si leggevano i nomi. Su Palermo-Lecce c’era un errore non un capo di imputazione. È chiaro che Moggi chiamava dalla sua scheda svizzera operatori di mercato anche stranieri, il mercato è sempre aperto (interruzione di Moggi: “Cannavaro lo abbiamo preso alle 4 e mezzo del mattino”), ma qui se parliamo di logica, l’imputazione per associazione a delinquere dovrebbe essere superata a piè pari. Al capo della cupola ci sarebbe Moggi, e poi della cupola dovrebbero far parte Carraro e Galliani che sono due nemici, ma vi immaginate un capo camorra che mette nella sua associazione i suoi nemici? Per non parlare della vicenda del condizionamento delle televisioni. Il povero Scardina…”\r\n\r\nPresidente Casoria\r\n “La televisione non ci interessa”\r\n\r\nAvv. Prioreschi\r\n”Chiudo dicendo che abbiamo assistito ad una gogna ma questi 5 anni non ce li restiuirà nessuno. Grazie”\r\n\r\nAvv. Morescanti\r\n”Oggi c’è stata la conferma che vi è una guerra tra la difesa Moggi e la Procura, sono gli unici che hanno avuto la possibilità di aggiungere telefonate a piacere. Gli unici che non possono utilizzare questo metodo sono quelli della difesa Morescanti. Prego il collegio di non utilizzare le telefonate contro i miei assistiti perché non abbiamo avuto modo di difenderci”.\r\n\r\nAvv. Furgiuele (legale dei Della Valle)\r\n”Vorrei rispondere dicendo che al di là delle chiacchiere delle telefonate, abbiamo fornito un dato in ordine alla rilevanza di questa partita ad un dato oggettivo: la Beccacece non ha fatto un ragionamento campato in aria ma ha detto che l’esito indispensabile era che la Fiorentina vincesse con il Brescia, quindi era quella la gara fondamentale di cui occuparsi. L’esito di Lecce-Parma poteva decidere non solo insieme alla vittoria dei viola ma anche su altre squadre, se la Fiorentina avesse perso o pareggiato. Ancora una volta il pm non risponde ad una osservazione su un fatto oggettivo”.\r\n\r\nIl tribunale si riunisce in camera di consiglio per deliberare. Il Presidente Casoria ha dato appuntamento alle ore 20 per la lettura della sentenza.\r\n\r\nIn aggiornamento…