Lippi: “Questa Juve ricorda quella del mio ciclo”
Marcello Lippi, ex allenatore della Juventus e CT campione del mondo nel 2006 è stato ospite di ‘Yacht & Sail al Salone Nautico di Genova’. Nel corso della giornata, raggiunto dalla ‘Gazzetta dello Sport’ Lippi ha parlato di questo inizio di campionato della Vecchia Signora fortemente targata Antonio Conte: “Impressionante la Juve vista contro il Milan? Entusiasmo, carica agonistica, organizzazione, saggezza, maturità tecnico-tattica. E un potenziale da esprimere ancora: da Elia a Estigarribia ci sono tanti nuovi da scoprire”, dichiara le’x tecnico bianconero, che poi torna sulla discussione più in auge di questi giorni: questa Juve è da scudetto? “Perché no? Forse si pensava che servisse più tempo. Ma il torneo è particolarmente equilibrato e tutto è possibile. Conte non vuole sentir parlare di scudetto? Ma allo scudetto ci credono, è che sono umili. Il 2-0 al Milan va oltre i 3 punti: questione di autostima, di juventinità finalmente ritrovata, di vincere la prima grande partita a casa. Quanto conta lo stadio? Tantissimo. Hai la sensazione di giocare a casa tua e vuoi dimostrare qualcosa di più. Se Conte somiglia a me? Ha grinta, determinazione, rabbia: non c’era persona più giusta per ripartire. In realtà ci aveva provato anche Ciro Ferrara, ma non era stato fortunato per tanti motivi. Se ho parlato con Conte? Prima che cominciasse il campionato. Posso definirlo in una parola: entusiasta. Il suo sogno s’è avverato”.\r\nUna delle cose più sorprendenti di Conte, è stata sin qui la capacità di interpretare e far interpretare diversi moduli: “Non è solo questione di 4-2-4 e 4-1-4-1, o 4-3-3 che dir si voglia, ma di maturità tattica. Cosa di importanza straordinaria, fondamentale, nella nuova Juve. Senza la Champions, Conte ha più tempo per studiare e per insegnare a giocare con più moduli. Se domenica servivano tre centrocampisti, in futuro si tornerà al 4-2-4 o a qualche altra formula”. Buffon ha detto questa Juve somiglia alla mia Juve? Non c’è complimento migliore. Rivedo segni del mio ciclo. Pirlo? Tra i grandi del decennio. Grande uomo prima che grande giocatore. Tutti dicono che il Milan l’ha lasciato: no, sapeva bene cosa avrebbe perso, ma ha fatto altre valutazioni, soprattutto contrattuali. Marchisio? Può giocare in tutti i ruoli. È un grande centrocampista che impersona lo stile Juve per stile, attaccamento alla società, storia. Non ho mai creduto a una possibile cessione, come leggevo d’estate: è il futuro della Juve e della Nazionale. Vidal? Fisicamente fortissimo, gioca a tutto campo, fa interdizione e ha una bella dimestichezza con il gol: un ottimo acquisto. Chiellini a sinistra? Prima del Sudafrica ho cercato di far rientrare Nesta per una difesa a tre con Cannavaro e, sul centro sinistra, Chiellini”.