Calciomercato Juventus, l’ultima idea si chiama Andrea Pirlo
Limitando l’istantanea emorragia di contanti ad appena trecentomila euro, perché poi il pagherò per Matri potrà parzialmente convertirsi in baratto, a gennaio Beppe Marotta ha raddrizzato la Juve: Barzagli, per quell’importo cash, Toni gratis, e appunto l’ex attaccante del Cagliari, assunto da subito grazie alla cessione della seconda metà di Ariaudo. L’ad e direttore generale bianconero potrebbe spendere ancora meno, avvicinandosi giugno, per innestare un fuoriclasse in mezzo al campo: Andrea Pirlo, in scadenza di contratto con il Milan e, soprattutto, non proprio alle formalità per il rinnovo. Che il regista s’infili l’uniforme juventina non v’è certezza, anzi s’annuncia trattativa complessa e complicata, che la Juve tenti comunque d’annodarla è invece fin d’ora nei piani.\r\nTrentadue anni il prossimo maggio e un infortunio al ginocchio che potrebbe avergli già chiuso l’anno, Pirlo resta comunque uno dei migliori playmaker in circolazione: il fatto poi di poterlo acquistare a zero euro, lo trasforma ancor più in un pezzo da collezione. Al momento, il Milan pare abbia messo in conto di privarsene, s’è vero che l’ultima offerta è stato un biennale sui 3,5 milioni a stagione, a fronte di uno stipendio attuale che balla sui 5,8 milioni, premi esclusi. Per ingaggiarlo, non c’è dubbio, dovrà essere offerta sostanziosa busta paga, ma risparmiando sulla compravendita, forse uno sforzo potrebbe farlo anche la Juve, che pure vuole abbattere il monte stipendi. In fondo, il prestito gratuito di Aquilani permette l’esborso di un salario sui quattro milioni netti. Alla Juve, come in tutti i grandi club d’Europa, ci stanno ragionando sopra, e un tentativo lo faranno. Semmai, l’incognita è lo stato di salute e l’usura agonistica di uno che ha messo i piedi in serie A a 16 anni. Milan a parte, perché in caso di ragionevole offerta Pirlo lì resterà, la concorrenza maggiore arriva dai paperoni della Premier League e, in un certo senso, da Carletto Ancelotti che mai ha fatto mistero di voler portarsi dietro il suo regista preferito: qualsiasi squadra si trovi a dover allestire.\r\nNel frattempo, Marotta e Fabio Paratici, coordinatore dell’area tecnica, hanno aggiustato bene la squadra. L’arrivo di Barzagli, che i bianconeri seguivano dall’estate, ha cementato la difesa, permettendo lo spostamento di Chiellini a sinistra, mentre l’arruolamento di Matri e Toni ha sostanzialmente riedificato un attacco demolito da infortuni e fatica. Giocarsi le partite con loro davanti, piuttosto che con il baby Giannetti, con Martinez fuori ruolo, o pure con il Del Piero spremuto da cinque partite in quindici giorni, fa la sua notevole differenza. «Finalmente abbiamo una prima punta di ruolo», disse Del Neri il giorno dell’acquisto di Matri, quando pure Toni era degente. Detto di chi ha effettuato la spesa, c’è pure voluto qualcuno in grado di organizzare una squadra, che aveva perso efficacia al pari dei pezzi. Gigi Del Neri ha disegnato il suo telaio e ora, riavuti tutti i componenti, lo sta nuovamente rendendo competitivo ai massimi livelli. In Barzagli e Bonucci ha abbinato due centrali riflessivi, come dice il tecnico, in Chiello un terzino che attacca gli spazi e ben si completa con Marchisio, e come avamposto due punte grosse, cui potersi affidare anche sotto al temporale. Magari ha trovato anche un po’ di fortuna, sorrideva l’altra notte Bonucci, nelle notizie dall’infermeria. Felipe Melo e Marchisio, usciti con i muscoli stropicciati, si rimetteranno per domenica, a Lecce. Buone notizie pure dalla cartella di Matri, per il quale si temeva l’incrinatura di una costola: sottoposto nella notte a esami al Cto di Torino, la radiografia e l’ecografia hanno evidenziato solo «una lieve distrazione di un piccolo muscolo intercostale, recuperabile in settimana», informava ieri una nota della Juve. Con il fato che s’aggirava poco tempo fa, sarebbe stato fuori un mese.\r\n\r\nCredits: La Stampa\r\nFracassi Enrico