Moggi: “Buffon, Tardelli e Mauro, come potete chiedere di dimenticare?”
Non solo il contenuto, che si segnala da sé, ma anche lo scenario; non solo la partita, ma tutto ciò che la precede e l’accompagna. La sfida comincia da lontano, infiamma la vigilia e tutto il contorno. Per molti anni, Juve-Inter, o viceversa, è stata una sfida alla pari, e la Juvespesso vinceva. Poi è venuta Calciopoli, anzi, hanno inventato Calciopoli, e i termini della contesa si sono slabbrati e rivoluzionati. Si deve partire da questo dato e dalle vicende ancora sommerse di questi ultimi anni per far capire il divario che si è aperto tra le due forze. Questo non vuol dire che la partita abbia giàun esito scontato, ma il rapporto è quello che è, pende dalla parte dell’Inter, il suo ruolo nella contesa appare quello di Golia. La Juve giocherà con la fionda di Davide che capovolse l’impari lotta, quindila Signora può prendere come stimolo il ricordo biblico.\r\n\r\nCorsa sospetta – C’è stata una corsa sospetta negli ultimi giorni a frenare i riferimenti a Calciopoli, a mettere sotto silenzio le attese della tifoseria e dellostesso club per una “celere” giustizia. Dopo nove mesi, non c’è ancorarisposta all’esposto di Andrea Agnelli per la revoca dello scudetto 2006. Che questi freni provengano da parte interista, non sorprende, èpiuttosto dispiaciuto che siano venuti anche dall’interno della Juve,da uno dei giocatori più amati come Buffon, mosso di sicuro da piisentimenti, ma espressi nel momento sbagliato. Un’uscita a vuoto, comeè stata definita. Mi sono fatto un’idea precisa, che non giustifica l’errore, anzi lo accentua, ma gli dà anche un significato. Buffon ha dimostrato di non sapere niente di quanto sia avvenuto fuori dal processo di Napoli, delle intercettazioni nascoste ma ritrovate; ha mostrato di dimenticare l’onta della B da lui stesso attraversata, e quello scudetto conquistato con merito dalla Juve, che ora è nella bacheca dell’Inter. Logico quindi che Moratti non gradisca che si parli di questi argomenti e, «senza vergogna» (così all’unisono i siti bianconeri), dice che non esistono le condizioni per la revoca dello scudetto di cartone. A Napoli si dice che è inutile chiedere“all’acquaiolo se l’acqua è fresca”. A Materazzi, che ciancia ancora dello scudetto perduto dall’Inter il 5 maggio 2002 a Roma con la Lazio, e fantastica che sia stato perduto per episodi precedenti di altre partite (non segnalandone tuttavia nessuno), si ricordi quando a Siena l’Inter ha potuto segnare con quattro, dico quattro, giocatori in fuorigioco. E ancora. Ju29ro ha scovato un pezzo sulla Gazzetta dello sport del 6 maggio 2002, a firma di Elefante e Cecere, non proprio di simpatie juventine. «Nei minuti finali – è scritto – c’è chi cercava di irretire i laziali facendo il gesto dei soldi e c’è chi proprio non è riuscito a trattenere l’ira». Quei primi piani su Marco Materazzi erano addirittura impietosi. Le sue labbra si muovevano e formavano la parolascudetto, «voglio vincere lo scudetto, lo capite?». Il brasiliano Cesargli mette una mano sulla spalla e dice: «Fate due gol e vincerete».Ju29ro commenta: «Materazzi da vero sportivo avrebbe voluto che ilaziali si facessero da parte e glielo facessero vincere, quello scudetto». Postilla, dallo stesso pezzo. Materazzi aggredì poi Cesar negli spogliatoi.\r\n\r\nTrasformazioni – Nella corsa amettere sotto silenzio la sete di giustizia degli juventini, è inaccettabile l’invito di Buffon a guardare avanti, perché prima c idebbono ridare il passato. E sono pure entrati in mezzo imbonitorioccasionali che nulla sanno. È il caso di Massimo Mauro e MarcoTardelli, che fanno una scivolata di quelle grosse. Per loro Calciopoli è finita perché il processo sportivo ha già emesso la sua sentenza, proprio quel processo definito dal giudice De Biase «un aborto giuridico». A Buffon posso far notare che a Leonardo, testa, piedi e cuore milanista sino all’altro ieri, è bastato poco per far suoi iretro-pensieri interisti. Ha detto che dopo Calciopoli il calcio è più pulito, dimenticando che quando era al Milan un suo dirigente parlava spesso con gli arbitri chiedendo addirittura di espellere gli allenatori avversari (Milan-Brescia, allenatore Cavasin).\r\n\r\n(Credits: Libero.it)