Repubblica svela: Krasic scartato dal Milan 9 anni fa

Da qualche settimana è uno dei nuovi idoli della curva bianconera, Milos Krasic. Il laterale serbo di 26 anni, è arrivato in Italia dal Cska Mosca da poco più di un mese, per la precisione dal 21 agosto. Pochi sanno, però, che quella della Juventus non è la prima maglia “italiana” indossata da Krasic e il retroscena lo svela il quotidiano ‘Repubblica’.\r\nNovembre 2001. Krasic ha compiuto da pochi giorni 17 anni e gioca già da titolare nel Vojvodina, club della massima serie serba con cui ha debuttato tre stagioni prima a soli 14 anni. Il suo agente è Vlado Borozan, e  tramite una società di intermediazione con sede a Belgrado, inizia una corrispondenza con il Milan per portare in prova a Milanello due giovanissimi talenti della ex Jugoslavia: Milan Stepanov e, appunto, Milos Krasic. Per il Milan a condurre la trattativa c’è la bandiera Franco Baresi, responsabile del settore giovanile del club rossonero. Il 9 dicembre Krasic (insieme al compagno Stepanov) sbarca a Milano. A Milanello, l’esterno viene aggregato alla Primavera guidata da Mauro Tassotti, nonostante l’età da “allievo” e in una sola settimana il biondo serbo stupisce soprattutto per doti atletiche, risultando persino tra i migliori della prima squadra, con cui svolge alcuni test fisici. Quando il 15 dicembre Krasic torna a casa sembra solo un arrivederci: Tassotti dà la sua benedizione e Baresi inizia la trattativa con il Vojvodina per l’acquisto. La risposta, però, sorprende tutti a Milanello: 800 milioni di vecchie lire per tesserare entrambi i giocatori, la metà per il solo Krasic. Il Milan ritiene la cifra troppo elevata per un giovane da aggregare alla Primavera e, tra l’altro, extracomunitario. Non se ne fa nulla, Krasic rimane a Novi Sad fino al 2004 prima di volare a Mosca. Il resto è storia dei giorni nostri, con un nuovo tentativo del Milan nel 2009, fallito ancora per motivi economici e di passaporto, e il passaggio in bianconero voluto dal diretto interessato con tutte le proprie forze.\r\n\r\n(Credits: Repubblica.it)