Intervista ad Alex Del Piero: “rivoglio i due scudetti”
Diciotto anni di Juventus. Alessandro Del Piero ha raggiunto la maggiore età con il sodalizio bianconero e in una lunga intervista a ‘Il Corriere dello Sport’ ha manifestato l’intenzione di aggiungere altri anni al suo ‘curriculum juventino’. Il capitano bianconero ha parlato di diversi argomenti, non escludendo un rinnovo di contratto. Questi i passi salienti dell’intervista:\r\n\r\nLa sua Juventus numero diciotto. Che effetto le ha fatto di sentire Del Neri dire che “lo scudetto compete ad altri”?\r\nDel Neri ha chiarito subito quello che voleva dire e io sono con lui.\r\n\r\nCioè?\r\nE’ cominciato un nuovo corso, la Juventus ha cambiato tutto: giocatori, dirigenti, staff tecnici e anche i medici. Stiamo lavorando per consolidare le fondamenta della nuova costruzione. Ribadisco: fondamenta. Sono con Del Neri: non poniamo limiti a noi stessi».\r\n\r\nMa da quello che ha capito, questa squadra può vincere qualcosa o no?\r\nVincere ora significa attrezzarsi per tornare i vecchi livelli e quindi anche ai vecchi obiettivi. Poi può succedere di tutto».\r\n\r\nSi aspettava tante difficoltà dopo calciopoli e il ritorno in serie A?\r\nMi aspettavo le difficoltà che abbiamo avuto. Però…..\r\n\r\nPerò?\r\nDopo la promozione in A abbiamo fatto due anni straordonari. Un terzo posto con qualificazione in Champions League e addirittura il secondo posto l’anno successivo. Sono state grandi imprese ma sono state dimenticate oppure poco apprezzate. Purtroppo è andata male l’anno scorso. Adesso abbiamo cominciato una nuova storia.\r\n\r\nCosa può dare Andrea Agnelli presidente?\r\nAncora più entusiasmo. Andrea e John sono miei coetanei li conosco bene, siamo figli della stessa epoca. Bene, credo che Andrea abbia raccolto nel modo corretto lo spirito che ha generato l’accordo con John di caricarsi sulle spalle la responsabilità Juventus. La loro è stata una scelta oculata. Sono due ragazzi in gamba che hanno nelle mani i destini di tante persone. Nella Juventus hanno messo la faccia ma anche personalità, idee, entusiasmo. Vedo solo positivo nella loro opera.\r\n\r\nDalla battaglia che il presidente Agnelli ha intrapreso in sede istituzionale per riavere indietro gli scudetti maltolti, cosa si aspetta?\r\nGli scudetti appunto. Ma per me sono e sono sempre stati ventinove. E’ scritto anche sul mio sito.\r\n\r\nFerrara non è stato carino nei suoi confronti. A una precisa domanda del collega Antonio Giordano sul vostro rapporto, con ironia ha detto che non vi frequentate lasciando intendere molto rancore. E’ vero?\r\nNon ho motivo di coltivare rancori nei confronti di Ciro. Lui non so. E’ vero che da quando Ferrara ha smesso di giocare ci siamo frequentati poco. Sono falsi invece i problemi che, secondo alcuni, sarebbero sorti tra noi lo scorso anno. A Ferrara auguro di tornare a lavorare presto per dimenticare in fretta la brutta stagione dell’anno scorso. Ma brutta per tutti, non solo per lui.\r\n\r\nIl mercato della Juve è stato definito di “basso profilo”. Che ne pensa?\r\nLa Juventus ha cambiato dieci giocatori e a me sembra un salto importante. Il processo di ricostruzione è lungo e difficile. Abbiamo portato a Torino ragazzi di buona qualità che hanno una grande voglia di affermarsi.\r\n\r\nIl made in Italy che la Juve si è imposta è una scelta corretta?\r\nE’ una scelta che condivido in pieno e che mi rende orgoglioso. In diciotto anni di Juventus ho avuto compagni fantastici sia italiani che stranieri, ma il made in Italy è una cosa speciale.\r\n\r\nLa cessione di Diego nove mesi dopo averlo preso per 25 milioni è una cosa normale?\r\nNon so se sia normale o meno. So che siamo rimasti tutti dispiaciuti perchè Diego è un ragazzo che si è sempre comportato bene dando tutto se stesso. Come giocatore inoltre ha grandi qualità. Sono al di fuori da certe situazioni quindi è difficile a volte comprendere le scelte della società. Lo ripeto ancora una volta: tutto quello che è successo alla Juventus in questi ultimi tempi è figlio legittimo di quello che era successo nel 2006.\r\n\r\nL’addio di Trezeguet ha chiuso un’epoca?\r\nHa chiuso un’epoca. E ci metto anche Camoranesi. Con David ho condiviso momenti straordinari di vita juventina.\r\n\r\nUn po’ di malinconia?\r\nInevitabile.\r\n\r\nDiciotto anni di Juventus e 277 gol. I prossimi diciotto anni come saranno?\r\nNon lo so, non ne ho un’idea ma non mi spaventano. Al contrario: mi rasserenano.\r\n\r\nTre anni fa in occasione di un rinnovo contrattuale disse così: “ Non è l’ultimo contratto della mia vita. Ho ancora tanto calcio giocato davanti a me. Se la salute mi assiste sarò in campo sino a 40 anni“. Aggiunse anche: “ Anch’io giocherò il campionato 2011-2012 nel nuovo stadio“. E’ cambiato qualcosa?\r\nAl settanta per cento le cose che avevo detto si sono realizzate.\r\n\r\nIl restante trenta per cento?\r\nBisogna aspettare perchè altri eventi debbono maturare. Lo stadio non è finito e non ho ancora 40 anni.\r\n\r\nSi sente parlare di Stati Uniti, di New York e di Bechkam. Davvero a giugno andrà in America?\r\nSono anni che si parla di un mio trasferimento in America, non è una novità.\r\n\r\nAndrà a New York?\r\nSto bene qui e ho voglia di continuare a giocare. So che da qui a “X” anni arriverà una fine di carriera, ma “X” anni non scadono a giugno.\r\n\r\nIl popolo bianconero può esultare: Del Piero for ever?\r\nVedremo quello che sarà domani, vedremo come mi sentirò fisicamente, vedremo tante altre cose. Sono come la Juve: non pongo limiti nemmeno a me stesso.\r\n\r\nSi aspetta una chiamata per il rinnovo?\r\nAdesso no, ma un momento di incontro me lo aspetto. Magari più avanti.\r\n\r\nPensa ancora alla nazionale o almeno quello è un capitolo chiuso?\r\nArgomento delicato questo, ma io non chiudo niente. Mettiamola così: se Prandelli mi chiedesse di dargli una mano, gli direi di sì.\r\n\r\nCosa prova quando legge che la Juve cerca sul mercato l’erede di Del Piero?\r\nFa parte di un gioco che dura da anni. Come quello degli Stati Uniti. Ma io sono sempre qui.\r\n\r\nPuò essere Cassano il suo erede?\r\nLa parola erede non mi piace e credo che non piaccia nemmeno a Cassano l’idea di diventare il mio erede. Erede di cosa? Antonio è unico nel suo genere e mi fa molto piacere vedere che ultimamente è cresciuto e maturato.\r\n\r\nI tifosi hanno battezzato Krasic il nuovo Nedved. Un paragone strampalato magari per via dei capelli biondi oppure qualcosa di vero c’è?\r\nIl paragone ci sta e non per il colore dei capelli. Krasic ha caratteristiche simili a quelle di Pavel, ha voglia di emergere e voglia di vincere. Un grande acquisto.\r\n\r\nUno sguardo al campionato: Inter sempre padrona?\r\nDiciamo che resta la favorita per lo scudetto anche senza Mourinho.\r\n\r\nIbra, Robinho e Boateng: basteranno al Milan per colmare il gap?\r\nNon lo so, ma Galliani ha messo a segno tre colpi formidabili. Gli dico bravo.\r\n\r\nDopo Palermo (giovedì sera) e Cagliari (domenica) tutte e due in casa, c’è la sfida con l’Inter a San Siro ( 3 ottobre). E’ una prima verifica delle vostre ambizioni?\r\nI bilanci non mi piacciono, ma ammetto che, dopo la sfida con Benitez, la Juve avrà l’occasione e il momento per una prima riflessione.\r\n\r\nIl problema più grosso della Juve qual è?\r\nTrovare in se stessa la capacità di pensare a un impegno alla volta senza fasciarsi la testa.\r\n\r\nCosa risponde a chi sostiene che la Juve può ambire al massimo al quarto posto?\r\nNon posso rispondere perchè questo non è il momento degli obiettivi. Abbiamo appena cominciato un nuovo corso, dobbiamo lavorare con la testa giusta.\r\n\r\nCredits: Corriere dello Sport\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it