De Paola: “Italia, la bufala di Lippi”
Lippi si è assunto le colpe e questo salva l’uomo, non il tecnico. Troppa arroganza, troppa presunzione sbattuta in faccia a tutti per troppo tempo. Il polveroso abitino dell’umiltà tirato fuori quando ormai la frittata è fatta convince poco e non basta. La verità è che Lippi si è fermato al 2006 senza sapere andare oltre mentre il calcio si è evoluto. E’andato in giro peril mondo a tenere conferenze e non ha avuto l’umiltà (quella vera) di aggiornarsi per migliorare e perpresentarsi preparato a questo appuntamento. Abbiamo preso lezioni persino dalla Nuova Zelanda numero 78 della classifica mondiale, abbiamo pareggiato con il Paraguay e infine abbiamo perso contro la Slovacchia. Siamo arrivati ultimi in un girone in cui dovevamo fare nove punti. Ma ciò che umilia maggiormente è la considerazione che siamo stati battuti sul piano del gioco. Una qualsiasi squadra del campionato di serie A avrebbe superato agevolmente questa Nazionale peril semplice motivo che avrebbe saputo applicare sul campo quegli accorgimenti tecnici che fanno ormai parte del calcio moderno. E qui, inevitabilmente, va fatta un’altra considerazione: troppo simile il non gioco di questa Nazionale a quanto mostrato per tutta la stagione dalla Juventus. Impossibile non mettere in relazione i due argomenti. Convocando dai sei agli otto giocatori bianconeri, Lippi ha generato uno spaventoso equivoco. Quei giocatori sentendosi “da Nazionale” hanno rimosso automaticamente qualsivoglia critica gli venisse rivolta mentre tutte le altre squadre passeggiavano con disinvoltura sopra il corpo della ex Juventus. Questa sorta di dicotomia che appare ora lampante è stata una delle cause del disastro bianconero dell’ultima stagione, ma sarebbe limitativo dire che ha fallito l’ItalJuve. In realtà ha fallito Lippi che ha influenzato la Juve e ha trascinato con sé pure quelle poche novità che ha saputo presentare. Ma ricordiamo anche quanti, percolpa di una assurda caparbietà, sono rimasti a casa. Forse è facile dirlo, ma va detto: anche loro hanno ragione. La logica del gruppo contro tutti è andata bene nel 1982 e nel 2006. Nel 2010 ha fatto ridere gli avversari e piangere gli italiani.\r\n\r\nDi Paolo De Paola – Visita il blog del direttore di Tuttosport