Marotta incontra la Samp: “Non vi saccheggeremo”
Un incontro a tavola, cordiale come è nello stile dei tre personaggi attorno al desco. La scena si è svolta ieri in un ristorante del centro genovese: i personaggi sono Sergio Gasparin, Doriano Tosi e Beppe Marotta. Qualcosa di cui parlare hanno di certo, ma è soprattutto una la frase che Gasparin (neo DG blucerchiato) e Tosi (neo DS) vorrebbero sentirsi dire. E Beppe Marotta (neo dg della Juventus) la dice a chiare lettere: «Non intendo portare nessuno alla Juventus. Non voglio avere la funzione di quello che turba un ambiente come la Sampdoria, che è stato mio fino a pochi giorni fa». \r\nRepetita juvant, ma in questo caso anche repetita Juventus. In bianconero non andranno Palombo, Pazzini e Ziegler come anticipato dai media nei giorni scorsi. Nessun blucerchiato prenderà la strada che porta da Genova verso Torino. I bianconeri si rafforzeranno con altri giocatori, italiani ha detto Marotta, ma non blucerchiati. La Sampdoria, partendo proprio da queste affermazioni del suo ex amministratore delegato, potrà incominciare a costruire il proprio futuro nel quale spicca un Champions League ancora da conquistare tramite il preliminare.\r\nCon la promessa, Marotta ha dato dimostrazione ancora una volta della sua “diversità” rispetto a un mondo che non sempre conosce la correttezza. Una volta, per la parola data Marotta si privò di un attaccante che sarebbe potuto diventare decisivo in una stagione particolarmente sfortunata. L’allora dirigente doriano aveva promesso Borriello al Treviso a gennaio e non lo fece recedere dalla propria decisione l’essere rimasto con un attaccante in meno per infortunio.\r\nIeri Marotta ha spazzato via con la nuova parola data, elucubrazioni che rischiavano di diventare infinite in questa lunga estate. A calciomercato ancora chiuso, infatti, già si erano iniziate a disegnare ovunque ipotetiche formazioni bianconere che prevedevano tra gli altri anche i tre blucerchiati di cui sopra, Pazzini, Palombo e Ziegler.\r\nA poco erano valse finora le dichiarazioni del presidente Garrone («Pazzini, Palombo e Poli restano alla Sampdoria») e quelle dell’appena insediato Gasparin già costretto a mettersi sulla difensiva («I caposaldi della squadra non andranno via»). Se l’altro giorno il nome più gettonato era quello di Palombo, ieri è stato il turno di Pazzini, indicato già come compagno d’attacco di Vincenzo Iaquinta, lui sì e non Amauri gradito a Gigi Del Neri.\r\nInvece ieri Marotta, seguito a Torino da Fabio Paratici e da (quasi) tutto lo staff tecnico del quarto posto doriano, ha chiuso ogni futuribile discorso. «Con Gasparin e Tosi ci conosciamo da tempo e c’è un rapporto molto cordiale». I due dirigenti doriani, da oggi, lavoreranno un po’ più tranquilli.\r\n\r\n(Credits: Il Secolo XIX)