Pogba torna indietro, è ufficiale: non poteva stare lontano da loro | Meglio di una famiglia
Paul Pogba ha un problema da risolvere oltre alla squalifica che gli è stata inflitta, torna indietro per cercare di rimediare
Paul Pogba si prepara per tornare in campo dopo i 18 mesi di squalifica per doping. A marzo sarà di nuovo schierabile dalla Juventus che ha fatto sapere al giocatore francese e al suo entourage di non volerlo più in rosa.
La dirigenza bianconera sta cercando di trovare un accordo per la rescissione consensuale del contratto del centrocampista che sarebbe così libero di trovare una nuova sistemazione come svincolato.
Nell’ultimo periodo il club che sembrerebbe maggiormente interessato a tesserarlo è il Marsiglia, allenato dall’italiano Roberto De Zerbi, terzo in classifica in questo ottimo inizio di Ligue 1, e con Adrien Rabiot come possibile nuovo compagno di squadra in mezzo al campo.
A bloccare l’eventuale buona riuscita della trattativa è il lauto ingaggio che richiede Paul e che sarebbe di poco inferiore a quello che percepiva alla Juventus prima della squalifica, avvenuta all’inizio dello scorso campionato.
Pogba coinvolto in una vicenda che ha sconvolto il mondo del calcio
Pogba che ha vissuto altri momenti di difficoltà nel suo passato. Cresciuto nel quartiere Renardiere di Parigi, ha dovuto fare i conti con un episodio che sta per concludersi con un processo giudiziario.
Coinvolte sono sei persone per un fatto avvenuto a marzo 2022. Mentre si stava recando al raduno della nazionale francese, fu rapito da due uomini incappucciati che chiesero la somma di 13 milioni di euro per liberarlo. Si è scoperto poi che tutto sarebbe stato organizzato da alcuni presunti amici e che in questa vicenda ha avuto un ruolo importante anche suo fratello maggiore, Mathias.
La confessione dell’ex top player della Juventus, il processo è iniziato
Pogba non si è mai sottratto a dare una mano ad amici e familiari: “Erano miei amici, volevo aiutarli. A volte andavo a trovarli e davo loro dei soldi, alcuni hanno figli. Sono cresciuto con loro, mi rendevano felice. Non ho mai chiesto nulla, non mi aspetto nulla. L’ho fatto davvero in modo che potessero andare avanti nella loro vita e avere la propria attività. Il problema è che non mi piace dire di no“.
Questo prima dello spiacevole episodio che sta per avere il suo epilogo in tribunale, con probabili condanne per gli imputati.