Platini: “Vorrei vedere Alex e Diego assieme”
\r\n\r\nRicopre il ruolo di Presidente dell’UEFA, ma quando si parla di Juventus, Michel Platini è sempre prodigo di ricordi e aneddoti indimenticabili. Ecco l’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.\r\n\r\nDa Platini a Diego: questa Juve somiglia alla sua?\r\n«Presto per fare paralleli. La mia era una grande Juve, c’erano l’Avvocato, Boniperti, Trapattoni. C’era Scirea: ho mandato un fax alla Juve, Gaetano è indimenticabile. Oggi è diverso: sono trascorsi anni oscuri, ma sta nascendo qualcosa d’importante».\r\n\r\n\r\nCom’è Diego?\r\n«Lo conosco poco, però appartiene alla categoria dei 10: registi che hanno fame di gol. E ha il nome di Maradona. Bel colpo: alla Juve puntano tutto su di lui. Lo aspetto con Del Piero».\r\n\r\nLe somiglia?\r\n«Un campione non si vede da una punizione o un dribbling. È un insieme di cose più complesso: l’Avvocato guardava prima l’uomo, poi il giocatore».\r\n\r\nAll’Avvocato sarebbe piaciuta questa Juve?\r\n«Sì. La Juve era nel suo cuore e lui aveva sempre bisogno di traguardi: avrebbe sentito che poteva tornare a vincere».\r\n\r\nE le famose telefonate all’alba?\r\n«Uuuh, anche troppe… Lui poteva: si svegliava alle cinque, mica andava a letto tardi come noi che avevamo giocato in Europa. Mia moglie mi svegliava e diceva: ‘C’è l’Avvocato al telefono’. Io, a quell’ora, ero d’accordo con lui su tutto. Poi tornavo a dormire…».\r\n\r\nChe cosa direbbe oggi l’Avvocato?\r\n«Più che dire, farebbe tutto per restituire immagine e prestigio alla Juve. Prima veniva la classe, poi i risultati. Chissà, forse con lui non sarebbero successe quelle brutte cose…».\r\n\r\nLe consigliava mosse tattiche? Suggeriva le posizioni dei giocatori?\r\n«Scherziamo? Di tattica, forse, parlava con Trapattoni e Boniperti. E soprattutto ascoltava: è stato un grande, mi manca, ma lasciamolo riposare in pace e non rompiamogli le scatole. Adesso che non vivo più da voi capisco quanto è stimato. E quanto conta la sua immagine per l’Italia».