Pjanic difende Allegri: “Ha rinunciato al Real Madrid per la Juve”
Pjanic difende Allegri: in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, il bosniaco parla di Juve e del tecnico livornese.
Il periodo complicato della Juve dura ormai da troppo tempo e il principale responsabile per i tifosi è Massimiliano Allegri. Il tecnico è tornato dopo aver vinto 11 trofei nei primi 5 anni, ma nella seconda parentesi triennale di cose positive se ne sono viste ben poche.
Ora l’ultima chance per non chiudere a mani vuote per il terzo anno consecutivo è la Coppa Italia, con la semifinale di ritorno con la Lazio da giocarsi martedì all’Olimpico. Si ripartirà dal 2-0 dell’andata, ma viste le ultime prestazioni non si può considerare un vantaggio considerevole.
Allegri è a un passo dal lasciare il suo posto nonostante il contratto scada nel 2025, anche se c’è chi lo difende. Miralem Pjanic infatti ha sempre avuto parole dolci per il suo ex allenatore e in una intervista concessa al Corriere dello Sport ribadisce la sua stima.
Pjanic: “Allegri uno dei più vincenti”
Su Allegri, Pjanic ha una idea ben precisa: “So per certo che al 99% era fatta con il Real Madrid, ma lui ha voluto tornare. Per lui la Juve è importantissima, è impossibile attribuire a Max tutte le colpe di un rendimento non sempre all’altezza. Allegri rimane Allegri, uno dei più vincenti e tanti lo vorrebbero in panchina. Ha fatto il massimo e non credo siano sue le responsabilità del momento negativo”.
Hanno inciso i tanti addii: “Ronaldo, Chiellini, Mandzukic, Buffon, Bonucci e Dybala. Paulo è un giocatore stratosferico, fra i più forti con cui ho giocato e nella top 3 del campionato italiano. Sa di calcio, ci capivamo a occhi chiusi. C’è una Roma con Paulo e una senza Paulo, spero possano trattenerlo”.
“Un rimpianto? Non aver vinto la Champions”
Sulla Juve: “Volevo vincere qualcosa con la Roma, ma in cinque anni non sono riuscito e ho voluto provare altrove. Andare via mi ha fatto soffrire ma era la decisione giusta. Il mio rimpianto è non aver vinto la Champions League con la Juve. Anzi, sono due. Non aver giocato nel Milan, l’ho sempre trovato un club affascinante. Sarebbe stato bellissimo anche giocare a Napoli. Ci sono stati contatti ma non siamo mai andati fino in fondo. Se avessi saputo della crisi economica non sarei andato al Barcellona. Era un mio sogno, ma Koeman non era all’altezza di un club così grande”.