Bufera convocazioni, Spalletti perde la pazienza: parole da italiano vero | Demolito il collega
Nell’ultima conferenza stampa Spalletti ha mandato dei chiari messaggi ad un suo collega allenatore finito nella bufera.
Chiunque abbia seguito il calcio negli ultimi anni, non può che essere contento del traguardo raggiunto da Luciano Spalletti, diventato ufficialmente Ct della Nazionale Italiana dopo le dimissioni improvvise di Roberto Mancini arrivate a metà agosto.
Come ha anche detto chiaramente il tecnico toscano nella conferenza stampa di presentazione, guidare la nazionale per lui rappresenta il coronamento di una carriera che purtroppo è stata fin troppo spesso sottovalutata. È servito infatti che Spalletti riuscisse nella storica impresa di portare il terzo scudetto al Napoli, affinché tutti si accorgessero di un talento che in realtà è chiaro agli addetti ai lavori da sempre.
Non è un caso infatti se Spalletti è uno dei pochi tecnici conosciuti e studiati all’estero da più di vent’anni, ovvero da quando inventò Totti falso nove, anticipando ciò che avrebbe fatto in seguito Guardiola con Messi.
E c’è dunque molta curiosità di vedere che forma prenderà la sua nazionale, e se riuscirà a trasmettere le sue idee anche non potendo più lavorare quotidianamente con i calciatori com’era abituato a fare nei club. E c’è stata una polemica negli ultimi giorni di cui lo stesso tecnico ha voluto parlare nell’ultima conferenza stampa.
Italia, bufera dopo le convocazioni: cos’è successo
Le convocazioni per la sosta nazionale, sono da sempre una spina nel fianco per gli allenatori della Serie A. Questo perché capita spesso che magari i loro titolari subisca degli infortuni e dunque tornino in squadra indisponibili.
Un tema su cui si è soffermato anche Maurizio Sarri di recente, con delle frasi che non sono piaciute molto all’opinione pubblica, in cui dichiarava di nutrire la speranza che Spalletti non convocasse nessun giocatore della Lazio.
Spalletti zittisce Sarri: “La Nazionale deve stare a cuore a tutti”
Una chiara provocazione, ma in realtà Sarri ci ha sempre abituati a queste battute, o lamentele, come forse preciserebbe forse qualcuno.
Parole a cui Spalletti ha voluto rispondere con i giornalisti, chiudendo definitivamente il tema: “Maurizio lo stimo perché ha sentimento e amore per il calcio. Ha detto una roba corretta dal suo punto di vista quando sostiene che più giocatori le Nazionali lasciano a casa e meglio è. Anche io facevo gli stessi ragionamenti. Ma noi non vogliamo mandarglieli a casa peggiorati, ma migliorati. La Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a Sarri”