Abodi: “Processo Juve? Che non si verifichi più”
Anche Abodi commenta il caso Juve. Il ministro dello sport analizza il processo che ha portato alla penalizzazione del club bianconero, focalizzandosi soprattutto sulle tempistiche dei gradi di giudizio.
La stagione della Juve è compromessa. Per chiare colpe della squadra, perché in campo per tutto l’anno lo spettacolo è stato per molte volte ai limiti dell’indecoroso, ma anche per tutto ciò che è successo attorno alla società. Le vicende extracampo hanno influito in maniera netta fino al crollo totale di Empoli e seppur di alibi a Max Allegri se ne possono concedere pochi, questo aspetto non può essere dimenticato. E non è finita qui, perché la Juve e i tifosi aspettano gli effetti della manovra stipendi ed eventuali mosse della Uefa.
Abodi sul caso Juve: “Bisogna fare tesoro di questa esperienza, la competizione va tutelata”
A TgCom 24 è intervenuto Andrea Abodi. Il ministro dello sport si è soffermato sull’argomento caldo di questi giorni, ovvero il processo che ha portata a una nuova penalizzazione della Juve. “Parte delle lungaggini dipende dalle asimmetrie delle varie procure della Repubblica” sostiene Abodi, che aggiunge: “perché la giustizia sportiva ha una capacità di indagine relativamente limitata. E si affida molto a quello che la giustizia ordinaria mette a disposizione”.
Nello specifico: “Ma è vero che i tre gradi di giudizio sono lunghi, soprattutto il terzo, quello al Collegio di Garanzia del Coni. E questo spiazza l’opinione pubblica a prescindere dal tifo. La competizione va tutelata, anche gli altri club devono vivere di certezze”.
Poi, la chiosa di Abodi che sa un po’ di beffa per la Juve: “Bisogna fare tesoro di questa esperienza per far sì che non si riverifichi“. Come dire, ormai il danno è fatto quindi pazienza se la stagione dei bianconeri è stata completamente falsata. Pur tenendo conto dei grandi demeriti della squadra che sono chiari.