Pirlo sulla Juve: “Siamo rimasti in buoni rapporti, potrei tornare. Su Fagioli…”
Andrea Pirlo torna a parlare di Juve. Dopo aver vestito la maglia bianconera ed essersi seduto sulla panchina come allenatore, l’ex centrocampista si racconta e fa il punto della situazione sul club.
4 anni da calciatore in cui è rinato dopo essere stato scaricato dal Milan e ha fatto rinascere una squadra che arrivava da troppi anni di insuccessi. Tra Andrea Pirlo e la Juve è stato amore a prima vista. Il rapporto è poi finito non nel migliore dei modi, con la stagione da tecnico conclusa con due trofei ma anche con l’esonero in favore del ritorno di Max Allegri. Ma con la società i rapporti sono rimasti buoni, come racconta lo stesso Pirlo in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “I rapporti sono buoni. Sento alcuni dei dirigenti rimasti e ho anche visto Andrea Agnelli. Resta la stima reciproca, un altro conto è se sono cambiati i programmi”. E non chiude la porta a un ritorno: “Se ti chiama un top club come la Juve…”.
Ora il lavoro lo ha portato in Turchia: “La squadra è nona, con una gara in meno. Abbiamo il terzo attacco del campionato e Borini ha segnato 15 reti. Sono soddisfatto, ho tanti giovani in crescita, i giocatori ora si divertono. I dirigenti mi hanno già offerto il rinnovo, ma è meglio parlarne a fine stagione. M’importa crescere nel posto giusto, con programmi adeguati”.
Pirlo sulla Juve: “Tanti infortuni ma la rosa è forte. Fagioli mio erede? Meglio essere sé stessi”
Tornando alla Juve, Pirlo analizza: “La rosa resta molto forte, anche se Allegri ha pagato i troppi infortuni. La distanza in classifica dal Napoli non riflette la vera differenza di valori”. E sui giocatori: “Locatelli sta crescendo. Il salto maggiore invece lo ha fatto Fagioli, che ha debuttato con me. Sa fare tutto ed è un punto fermo della Juve e ha le doti per eccellere in regia. Può essere il nuovo Pirlo, ma meglio essere ricordato come Fagioli”.
Sugli allenatori che ha avuto: “Ancelotti il migliore per doti umane e tecniche ha raccolto più vittorie di tutti e in ogni campionato, ma come fai ad indicarlo davanti a Lippi, Conte o Allegri? Bel gioco o no: comanda chi vince”.