Ricorso Juve, 9 punti per recuperarne 15: la strategia
.La Juve ha presentato il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI in merito al caso plusvalenze. La Corte Federale ha inflitto al club 15 punti di penalizzazione, ma la difesa è pronta a smontare le accuse.
Il pool di legali della Juve ha fiducia nel ricorso al Collegio di Garanzia del CONI. Secondo la difesa, la sentenza sul caso plusvalenze non è legittima e punta alla cancellazione totale della pena. 9 i punti cardine per smontare le accuse e per riavere i 15 punti in classifica.
Ricorso Juve al Collegio di Garanzia del CONI: ecco i 9 punti della difesa per il caso plusvalenze
Il Corriere dello Sport pubblica i punti salienti delle 100 pagine presentate dalla difesa della Juve al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI. La strategia si può riassumere in 9 punti.
Innanzitutto il ricorso della Procura Federale per riaprire il processo sportivo – in cui tutti gli indagati erano stati assolti – sarebbe dovuto essere dichiarato inammissibile. Il secondo riguarda la violazione del “thema decidendum”, cioè la Procura si è avvalsa di elementi che non hanno a che vedere con la questione dibattuta – ossia gli elementi emersi nell’inchiesta penale non dovrebbero essere usati per il procedimento sportivo.
La difesa poi sottolinea come la propria tesi in risposta alle accuse non sia stata ascoltata dalla Corte Federale. Così come non sono stati valutati alcuni elementi considerati decisivi a supporto della tesi difensiva. Un altro punto cardine è il fatto che la Procura abbia contestato alla Juve un reato che in realtà non esiste nel regolamento – questo è il punto probabilmente più importante.
Secondo la difesa del club la Procura non avrebbe depositato la nota del 14 aprile 2021, cioè l’osservazione della Covisoc che sottolinea “non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo”. Poi c’è la sproporzionalità della pena di 15 punti, il mancato riferimento all’articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva – in sostanza la Procura non si è attenuta alla procedura del rito civile. E la mancata osservazione dell’attenuata sintetizzata in “omessa motivazione circa la presenza del modello di organizzazione, gestione e controllo della società”.