La Juve di Prandelli mette le ali: Kolarov, Vargas e Van der Wiel nel mirino

cesare prandelliArrivati a questo punto le parole pesano. Quelle dette, certo. Ma vale anche per le altre, (voluta­mente) mai pronunciate. Cesare Prandelli, da perso­na lineare e corretta qual è, sabato ha ammesso tra le altre cose: «Non credo alla Cittadella». Cioè al punto cardine del progetto dei Della Valle, l’unico che evi­terebbe il ridimensiona­mento della Fiorentina (l’alternativa è l’immissio­ne costante di liquidità da parte dei principali azioni­sti). Soprattutto – e nono­stante le sollecitazioni del suo attuale datore di lavoro – il tecnico di Orzinuovi si è ben guardato dal pronun­ciare la fatidica frase: «Il prossimo anno non sarò l’allenatore della Juve». D’altronde ormai anche gli ultimi irriducibili hanno chiara la situazione. Al net­to della propaganda, sul ta­volo non c’è l’eventuale pro­seguimento del rapporto tra Prandelli e la Fiorenti­na ( che ormai sta a cuore solo a una parte dei tifosi viola, non al club) ma l’at­tribuzione delle responsabi­lità per un divorzio ormai imminente.\r\n\r\nVIE D’USCITA – Con ogni probabilità Prandelli sarà il prossimo allenatore della Juve. I residui margini di dubbio che ci concediamo, riguardano un’eventuale repentino cambio di rotta della dirigenza bianconera. Improbabile, anche se sotto riportiamo le voci su un sorpasso da parte di Massi­miliano Allegri. O l’even­tuale, e definitiva, decisio­ne di Diego Della Valle di far rispettare l’attuale ac­cordo. Improbabile anche questo. E rischioso per la Fiorentina, che si ritrove­rebbe in casa un allenatore critico verso i vertici e con­seguentemente demotivato. Ma questo i Della Valle e Pantaleo Corvino lo sanno bene. Gli accadimenti della scorsa settimana hanno però portato a una sorta di stallo e al rumnoroso silen­zio del tecnico dopo la netta vittoria sull’Udinese. Situa­zione non gradevole per tutti. Per sbloccare l’attua­le impasse esistono solo due possibilità. Una pubblica dichiarazione di Prandelli, che sostenga di voler sposa­re la causa bianconera. O una telefonata tra le due proprietà ( ammesso che non vi sia già stata) che ri­porti il tutto nell’ambito dei buoni rapporti, esattamen­te come accadde la scorsa estate nei giorni dell’offen­siva juventina per Felipe Melo e della successiva ri­chiesta di Cristiano Zanetti di trasferirsi in viola.\r\n\r\nIL FUTURO – Con ogni pro­babilità, dunque, Prandelli sarà il prossimo allenatore della Juve. Sommando il suo credo tattico alle noti­zie sui giocatori seguiti dal­la dirigenza di corso Gali­leo Ferraris, ragionamenti sul volto della formazione bianconera prossima ven­tura si possono fare. Non è un mistero, ad esempio, che alla Juve abbiano deciso di puntare su un attaccante di grande livello: Alberto Gi­lardino e Giampaolo Pazzi­ni sono i principali indizia­ti. Con Prandelli in bianco­nero, va da sé, il biellese vincerebbe il duello con l’ex compagno di squadra. Il che non significa che l’ope­razione a quel punto si pre­senterebbe semplice, per­ché bisognerebbe comun­que fare i conti con Corvino, uno abituato a valorizzare al meglio la propria merce. Resta il fatto che la linea l’ha data, una decina di giorni fa il vicepresidente viola, Mario Cognigni, spiegando a Gilardino che di incedibili alla Fiorentina non ce ne sono.\r\n\r\nLE CORSIE – Dove Prandel­li può davvero cambiare volto alla Juve è sugli ester­ni. Le sue squadre hanno sempre privilegiato la pre­senza di assaltarori pronti a muoversi a supporto di un unico attaccante. Roy­ston Drenthe e Juan Var­gas sono due soluzioni che al tecnico andrebbero be­nissimo (il peruviano ha su­perato le perplessità di tipo caratteriale che caratteriz­zarono il suo difficile am­bientamento a Firenze). Ma le novità riguarderebbero anche gli esterni “ bassi”, con Gregory Van der Wiel e Aleksandar Kolarov gradi­ti alla attuale dirigenza e, si presume, anche a chi suc­cederà ad Alberto Zacche­roni. Molte le piste per il centrale difensivo, al mo­mento Douglas è più di un’ipotesi.\r\n\r\nCHI RESTA – Gli eventuali ingressi sono, comunque, solo uno dei temi a cui do­vrà lavorare Prandelli o chi per lui. Il nuovo timoniere non potrà sottrarsi all’in­combenza di recuperare al­la causa i deludenti Felipe Melo e Diego. E sarà il compito più complesso.\r\n\r\nCredits: Gianni Lovato – TuttoSport\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it