Juventus, tutti i processi: non si chiuderà prima di maggio
Un processo è andato, ne restano altri 4. Sembra non finire mai questo tira e molla fra la Juventus e la giustizia ordinaria. Dopo il caso plusvalenze ora si lavora per la manovra stipendi e l’esito sarà imprevedibile, tanto per la squadra quanto per l’ex società
Il processo per le plusvalenze si è chiuso, quasi. Ora in realtà è tutto in mano del Coni che dovrà valutare il ricorso dei bianconeri e decidere della legittimità della sentenza. Le strade sono due: conferma o completo annullamento. La speranza è che si verifichi il secondo scenario ma non quello che succederà davvero è un’incognita per tutti.
L’incognita sta anche nel chi e come verrà penalizzato nei prossimi processi, quelli riguardanti la manovra stipendi.
La manovra stipendi e i tempi per il processo
Per quanto riguarda la manovra stipendi, la Fgic, nella figura di Chinè, ha chiesto 40 giorni di proroga del processo per raccogliere prove sufficienti. Ciò significa che non finiranno prima di marzo ed è allora che anche la Juve avrà soli 15 giorni per presentare la propria difesa. di lì a 20 giorni, secondo quanto riportato da ilBiancoNero la procura avrà 20 giorni per deferire al Tribunale Federale. Quest’ultimo, poi, dovrà stabilire entro 30 giorni la data del processo, previsto non prima di maggio. Per quanto riguarda la giustizia ordinaria, il 27 marzo è programmata l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma della procura di Torino in cui si deciderà se rinviare la Juve e gli ex a giudizio o no.
Alla fine di tutto arriva la UEFA
Dopo che la giustizia avrà fatto il suo corso, sia quella ordinaria che quella sportiva, solo allora toccherà alla UEFA. Se, e solo se, venisse confermata la sentenza per le plusvalenze, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, potrebbe fare il suo ingresso trionfale. C’è la concreta possibilità che, a quel punto, decida di escludere i bianconeri da tutte le coppe europee per antisportività.
Per quanto riguarda la manovra stipendi, invece, potrebbe rifarsi all’inchiesta aperta lo scorso primo dicembre sul FairPlay finanziario.