Inchiesta Prisma, scende in campo Ronaldo: cosa dirà sulla Juve
Cristiano Ronaldo testimonierà nel processo sulla manovra stipendi della Juve. Uno dei filoni dell’inchiesta Prisma indaga sulla restituzione degli emolumenti a cui i tesserati hanno rinunciato in tempi di Covid.
Cristiano Ronaldo è emigrato in Arabia Saudita. Dopo la fine burrascosa con il Manchester United, CR7 ha trovato casa all’Al Nassr, dove ha già debuttato. Inizio tutt’altro che semplice, visto che nella prima gara, pur vincendo, non è riuscito a fare gol. Mentre nella seconda, in Supercoppa araba, la sua squadra è stata sconfitta e lui è finito nel centro delle polemiche per una prestazione incolore, con i tifosi avversari a schernirlo durante i festeggiamenti. Per Ronaldo è dunque cominciata una nuova vita, anche se presto potrebbe esserci un ritorno in Europa.
In Italia, specificatamente, dove ha giocato 3 anni con la maglia della Juventus. No, non stiamo parlando di un ritorno da calciatore, ma in veste di testimone. CR7 era uno dei tesserati del club quando in tempi di Covid la società chiese a tutti di rinunciare a qualche mensilità in un periodo molto complicato. Stipendi poi restituiti nella stagione successiva, come da comunicato ufficiale, ma nel mirino della Procura di Torino è finita la modalità di questa restituzione, con possibili accordi privati e non depositati in Lega Calcio. Aggirando quindi il regolamento.
Ronaldo, le sue parole sulla Juve
Come racconta la Gazzetta dello Sport, Ronaldo parteciperà al processo. È stato convocato dai pm e dovrà quindi testimoniare sulla vicenda. Non è ancora chiaro dove si terrà l’audizione e soprattutto quando, ma tra la Juve e il portoghese c’è ancora la questione della famosa “carta Ronaldo” in sospeso.
L’accordo privato c’è, ma non la firma del calciatore che di fatto annulla la validità. Ronaldo però quei 20 milioni pattuiti li vuole e dunque la questione avrà lunghi strascichi, con tutta probabilità.