Di Maria: “Non penso alla nazionale, voglio vincere titoli con la Juve”
Angel Di Maria si presenta in conferenza stampa: “La Juventus mi ha corteggiato per 40 giorni, non potevo dire di no”
“Buongiorno a tutti, sono contentissimo di essere qui e indossare questa maglia. È fantastico entrare in questo club, mi hanno accolto con affetto per me e per la mia famiglia. Questo è importante per me”. Angel Di Maria esordisce così nella conferenza stampa di presentazione alla Juventus. Il 34enne argentino è stato accolto con titubanze da parte di qualcuno, secondo cui il Fideo non sarà motivato al massimo, ma penserà di più al mondiale. “Che Di Maria arriva in Italia? Lo stesso di sempre, quello elettrico, che vuole vincere a tutti i costi, vuole essere un campione e non vuole perdere. Per questo questa squadra mi ha scelto: anche per loro è importante vincere. Sarà importante lavorare, farlo nel modo migliore possibile. L’ho detto molte volte, nel calcio le cose cambiano velocemente. La mia idea era quella di tornare in Argentina, ma in un anno possono cambiare i progetti. Mondiale? La mia testa ce l’ho alla Juve e basta. Sono venuto qui per vincere più titoli possibile, poi quando si parlerà di Nazionale ci penserò in quel momento. La Juve è il club più importante d’Italia, ha le carte in regola per vincere tanti titoli. Se una squadra così importante mi ha cercato significa che pensa che io sia all’altezza. Per questo ho fatto questa scelta”.
Di Maria: “Due anni alla Juve? Non si sa mai”
Per ora Di Maria ha un accordo di un anno con la Vecchia Signora, ma il diretto interessato ci tiene a non precludere nulla per il futuro. “Non si sa mai, nel calcio tutto cambia velocemente. Con una mano sul cuore da quando mi hanno contattato, mi hanno trattato benissimo. Tutto si sta svolgendo nel migliore dei modi, ma per il momento penserò a questo anno specifico. Cercherò di vincere tutto poi ci penserò più avanti. Il mio ruolo preferito? Quello di sempre, mi piace fare gli assist, far parte di un gruppo importante. Voglio fare il meglio per questa squadra. Spero quest’anno di fare tanti assist come gli anni precedenti. Sono un giocatore a cui piace giocare in qualsiasi ruolo. Mi piace far parte degli 11 in campo, ho un carattere forte, voglio sempre vincere. Mi piace di più giocare come attaccante di destra per potermi accentrare e calciare di sinistro. Poi decide l’allenatore”.
Quello della Juventus è stato un lungo corteggiamento e il Fideo apprezza molto questo aspetto. “Una squadra così importante come la Juve, che sta dietro di me per 40 giorni… È difficile, quasi impossibile dire di no. Hanno aspettato che finisse il contratto, avevo tanta voglia di venire. Ho tardato a rispondere per questioni familiari, c’era la Nazionale, poi la vacanza. Ho parlato poco prima della fine delle vacanze comunicando la mia decisione. Allegri? Non abbiamo parlato di tattica, ora è solo questione di correre. La parte tattica verrà più avanti”.
“Mi piace lavorare con i giovani”
Buffon sostiene che Di Maria in Serie A può avere lo stesso impatto di Maradona. “Diego è Diego, è stato quello che tutti sappiamo – replica il diretto interessato – Io ho un bel rapporto con Buffon, è una persona fantastica. Ci ho parlato nel giorno in cui ho firmato, ci teneva venissi alla Juve. La testa però ce l’ho tranquilla, ho i piedi per terra e farò il meglio così come ho fatto in tutte le altre squadre. Sapevo potesse venire Pogba, è incredibile. Ci sono giocatori giovani che bisogna aiutare, la voglia è grande di far tornare questa squadra a vincere tutto. La Juve è la Juve, ha vinto tantissimi titoli. È un grande club, ha grandi qualità. In questi ultimi 2 anni non ha vinto molto, ma vuole tornare ai massimi livelli. La voglia è grande per far tornare la Juve a grandi livelli. L’importante è formare un grande gruppo e fare meglio anche a livello di spogliatoio. Sono contento di avere vicino giocatori di qualità: Chiesa, Vlahovic, sono straordinari. Daranno tanto. La Juve sta facendo un investimento sui giovani, mi piace lavorare con loro e ognuno deve aiutarli ad avere la stessa mentalità vincente. Sapere come affrontare una partita di Champions, ma anche il campionato. Una delle cose che sicuramente ha condizionato la Juve nello scegliermi – insiste – è questo, perché sono tutte partite importanti”.