Sassuolo-Juve 1-2: a Kean basta un tiro, Vlahovic non punge
Le pagelle di Sassuolo-Juve con il giudizio di Dio: il meglio e il peggio visto ieri sera nell’1-2 ottenuto dai bianconeri al Mapei Stadium
Sassuolo-Juve 1-2, le pagelle: Szczesny fa il suo prima del gol, Dybala nullo fino alla sua rete, Kean incisivo coma mai prima.
SZCZESNY 6.5 – Non è il giorno giusto per la lettura. La squadra fisica, i complimenti ai ragazzi, l’interdizione da tempi dell’oratorio e i numeri dal 13 al 16 del grande Blek restano intonsi: il professor Occultis e Roddy e i gamberi rossi, li leggerà nella partita col Venezia.
DE SCIGLIO 6 – Cristoforo Colombo riuscì a convincere la regina di Castiglia a finanziare il suo viaggio verso l’America. De Sciglio ha ammirato la copertina del diario di viaggio, visto che non sarebbe abile a seguirne le tracce nemmeno sulla fascia destra, figuriamoci quella sinistra.
RUGANI 5.5 – Resta perplesso in mezzo al campo con le profezie di Nostradamus per principianti. Il problema è che quegli illetterati del Sassuolo nemmeno sanno chi sia Nostradamus e lo sbeffeggiano, affondando come i lanzichenecchi.
CHIELLINI 6 – Voce stentorea, capitano di lotta e di governo. Declama Ungaretti, Pascoli e Guido Gozzano. Raspadori non è preparato e si commuove.
BONUCCI 5.5 – Il primo tempo lo vede impegnato solo in qualche faccia brutta; sta facendo il dopolavoro da calciatore allo Strehler di Milano: il corso di smorfie da cattivo finisce il 23 maggio e l’esame c’è la settimana successiva.
ALEX SANDRO 6 – Ant-man è sostanzialmente un personaggio inutile che nei vendicatori compare e scompare senza soluzioni di continuità. Cresce a dismisura, per qualche minuto, ma poi si rintana nella dimensione quantica, quando gli avversari crescono di intensità.
BERNARDESCHI 5.5 – È il prototipo di giocatore moderno: ha la moglie cresciuta in un reality, è abile nell’invecchiare la ventresca, e segue la dieta di suor Germana; ma non piace a nessuno: né all’allenatore in campo, né a quello da salotto, né a quello del bar dello sport e neppure a quello in fila alle poste.
ZAKARIA 6 – Ottima la lettura del Qoelet. C’è un tempo per tutto. Quello per rincorrere gli avversari e quello per procurarsi degli assist; e anche quello per rimanere in campo per tutta la partita.
DANILO 6.5 – Canticchia Loretta Goggi e Heather Parisi. Nessuno degli avversari lo aiuta con i coretti. Il testo di Cicale, di origine incerta (pare composto da alcuni trapper sulle Rocky Mountains) era sconosciuto ai più. Per fortuna.
RABIOT 5 – Perde palloni sanguinosi come Pinocchio perdeva giorni di scuola. Forse a fine anno si trasformerà in un equino e potremo venderlo al vicino ippodromo.
DYBALA 6.5 – Sta leggendo i diari di Livingstone; l’esploratore che passò la sua vita alla ricerca delle sorgenti del Nilo bianco, e invece scoprì le cascate Vittoria. E tanto basta.
MORATA 6 – Fa reparto da solo. Passa tutto il primo tempo a cercare gli introvabili e leggendari mai distribuiti film di Alvaro Vitali: Pierino Stecchino, Gli antenati tua e di Pierino, Pierino il ripetente e fors’anche Vacanze a Gallipoli. Eppure difende bene.
VLAHOVIC 5.5 – Resta intorno all’aria di rigore a provare a rifare l’abbonamento a Netflix. Anche se non va più di moda.
KEAN 6.5 – Il film SAS: l’ascesa del cigno nero, è un film brutto. L’ex modella Ruby Rose fa la faccia cattiva per tutto il film e gli altri non sono da meno. 1 sola espressione, e 1 solo tiro in porta.
ALLEGRI 5 – Compiti per le vacanze: leggere i libri esotici di Max Allegri; nessuno è mai arrivato alla fine ma, dopo una pesante giornata di lavoro, si finisce sul cuscino addormentati: Max Allegri ai caraibi, Max Allegri al Berthram Hotel, Max Allegri nemesi, Max Allegri giochi di prestigio. Entrare in campo sempre compassati come se si volesse scrivere il seguito di un libro di Fabio Volo, non sembra la cosa giusta, eppure.
TENET IN THE DARK – Il Sassuolo è scuola Juve, ma anche scuola Italia. Il falletto, lo scontro di gioco, il contrasto e come da lezione del buon Franco Baresi, si alza il braccio, dimentichi che esiste il Var, l’arbitro, i commentatori televisivi, la moviola su TV e giornali e anche a casa.
Il calciatore, cervello limitato, ancora non ha capito che, dopo il contrasto deve rialzarsi e dopo procedere alla protesta.
1-1, palla al centro.