Gigi Buffon: “A Ottobre stavo per lasciare la Juventus
\r\n\r\nRiporto, lasciando come sempre a voi i commenti, un’interessante intervista di Emanuele Gamba di Repubblica a Gianluigi Buffon.\r\n\r\nBuffon, lei l’anno scorso fece un pronostico secco e lo sbagliò. Vuole riprovarci?\r\n”Avevo puntato sul Milan, ora non mi sbilancio. Posso dire che la squadra che mi ha impressionato è l’Inter”.\r\n\r\nI vostri tifosi però non hanno dubbi: vince la Juve. Lei sì?\r\n”È giusto che la gente si lasci trasportare dalle sensazioni. Noi i nostri desideri li abbiamo, però sappiamo di dover fare i conti con la realtà”.\r\n\r\nQuale realtà le raccontarono, Elkann e Blanc, quando chiese loro un colloquio?\r\n”Volevo sapere c’era l’intenzione di puntare ancora su di me”.\r\n\r\nNon ne era convinto?\r\n”Era da ottobre che continuavano martellamenti di ogni genere, offerte dall’estero e mica solo estero, voci strane. Nessuno smentiva, per cui mi sono fermato a pensare: non è che ci sia qualcosa di vero? A un certo punto era anche venuto fuori che mi stavo separando da Alena: quando cominciano a circolare queste cose, vuol dire che stanno costruendo le condizioni per mandarti via. E siccome il calciatore è come il marito cornuto, l’ultimo a sapere, mi sono detto: se è vero, tolgo il disturbo”.\r\n\r\nPerciò ha cercato le notizie direttamente alla fonte?\r\n”E ho visto la loro convinzione, anche il loro stupore per i miei dubbi. E poi, volevo sapere del progetto, anche per tutelarmi: quando sei abituato a giocare per vincere, se te la giochi solo un po’ il rendimento scade”.\r\n\r\nDi concreto non c’è stato nulla?\r\n”Solo l’interesse del Manchester City. Ma con tutto il rispetto, non era cosa. E poi ormai ho moglie, famiglia, radici: ho ragionato per tre, e presto dovrò ragionare per quattro. Non mi avrebbero convinto neanche raddoppiandomi lo stipendio: con tutto il rispetto per i soldi, nella vita ci sono cose impagabili”.\r\n\r\n
\r\n\r\nCon Alena tutto bene, allora?\r\n”Quando parlate con me di famiglia bisogna fare i seri, è l’unica cosa su cui non si può scherzare. Io e Alena puntiamo non dico alla cucciolata, ma a una famiglia numerosa sì”.\r\n\r\nMaschio o femmina?\r\n”Maschio. E stavolta il nome tocca a lei sceglierlo”.\r\n\r\nQuindi possiamo sperare in un nome normale?\r\n”Dubito, perché la nostra non è una vita normale. Io sono andato via di casa a 13 anni, lei a 14 era in America, ci siamo confrontati con così tante persone e con così tante situazioni che non abbiamo timore reverenziale nei confronti di nessuno”.\r\n\r\nI figli l’hanno maturata?\r\n”È da quando ho 17 anni che sopporto responsabilità più grandi della mia età. Però mi sono liberato dall’egoismo incondizionato di chi deve pensare solo a sé, e non è così scontato mettersi da parte per qualcun altro. Non si può essere indipendenti per tutta la vita”.\r\n\r\nVisto che tutto va bene, le manca solo di vincere?\r\n”Che sarebbe poi il motivo per cui sono ancora qui”.\r\n\r\nSi può farlo con un allenatore esordiente?\r\n”Ciro ha un’intelligenza e una preparazione tali che può mettere qualunque vestito senza mai sfigurare. In più, aver vissuto l’epopea della Juve gli ha insegnato a gestire lo spogliatoio. Juve e Milan hanno fatto una scelta intelligente, puntando su ragazzi che sanno tutto del loro mondo”.\r\n\r\nCos’altro?\r\n”È stata una buona idea tenere da parte un po’ di soldi per prendere dei giocatori, perché noi avevamo soprattutto bisogno di quello: di più campioni”.\r\n\r\nNon potevano semplicemente darli a Ranieri?\r\n”Si erano create situazioni troppo delicate perché il rapporto potesse continuare, con qualcuno c’erano degli attriti. Però il suo lavoro ha dato frutti che non erano così scontati: dovessimo vincere probabilmente ci dimenticheremmo di ringraziarlo, ma un pizzico di merito sarebbe anche suo”.\r\n\r\nFaccia una spot: perché scommettere sulla Juve?\r\n”L’autopromozione serve quando sei distante dai migliori e allora cerchi di smuovere entusiasmo e convinzioni. Ma nel momento in cui non sei ancora forte come chi ti precede, ma sei comunque migliorato, è inutile tirare fuori degli slogan. Dobbiamo solo stare sul pezzo, che vuol dire ricordarsi che i tre punti con il Catania, con il Bari o con il Livorno sono quelli che non puoi perdere: alla quarta giornata non ci pensi, ma alla trentaseiesima li rimpiangi”.\r\n\r\nHa festeggiato il pareggio dell’Inter?\r\n”Se uno si arrovella guardando gli altri, ha poca convinzione della sua forza. Ai risultati dell’Inter comincerò a pensarci alla trentesima giornata”.\r\n\r\nCrede anche lei che Mourinho vi tema?\r\n”Non ho voglia di entrare nel suo mondo. Sto nel mio, in bianco e nero”.\r\n\r\nNiente pronostico, allora?\r\n”Se la giocano Palermo e Genoa. Una è la mia squadra del cuore, nell’altra c’è Zenga: quando ha parlato di scudetto ho subito pensato che fosse un grandissimo, e invece lo prendono anche in giro. Poi ci si chiede come mai diciamo soltanto banalità…”.