Champions League: crolla il Milan, il Lione elimina il Real Madrid
Rooney tre e quattro; i due dell’andata e i due del ritorno. Ma anche Park e Fletcher, tanto per arrotondare e fissare sul 4-0 il punteggio finale di Manchester United-Milan. Micidiale la voce sul tabellone: aggregate (totale gol nei due match) 7-2. Il grande sogno si frantuma in una notte da cancellare dopo una giornata di voci e supposizioni; di infortuni inaspettati. I Red Devils schiantano il Milan, che esce con le ossa rotte dal confronto. Nel futuro resta il campionato. Ma quanto peserà nella testa il tracollo di Manchester?\r\nChissà quali tormenti Leonardo nel veder cadere come birilli, dopo Pato, anche Nesta e Antonini. Forfait che hanno dell’incredibile, dopo una vigilia scoppiettante. Ma c’è poco da versare lacrime. Prendere o lasciare. Ecco così comporsi una difesa inedita e assolutamente improponibile: Abate, Thiago Silva, Bonera e Jankulovski. Una difesa più debole e quindi un centrocampo più muscolare con Flamini a destra, mentre Beckham deve accontentarsi della panchina. Il tridente è quello noto senza Pato. Inevitabile il ghigno di Ferguson che però rinuncia a Rafael e schiera un difensore puro come Neville. Di Berbatov nemmeno l’ombra: basta Rooney.\r\nBastano infatti tre minuti al fuoriclasse per esaltare l’Old Trafford con un rasoterra dal limite che sfiora il palo alla destra di Abbiati. Wayne è micidiale; al 6′, pur pressato, si aggiusta la palla anche se mira alto. Sessanta secondi dopo tocca a Gary Neville: alto di pochissimo. Da paura. Ma all’8′ Ronaldinho apre una crepa sulle convinzioni dello United con un colpo di testa che pare dentro. Huntelaar al 10′ non infila da due passi sul cross perfetto di Thiago Silva; Abbiati para su Nani. Difesa allegra. Che spiana la strada a Rooney: colpo di testa tagliato che Abbiati vede infilarsi sulla sua destra: è il 13′. L’Old Trafford diventa l’Everest.\r\nIl Milan il cuore ce lo mette, anche se ci vorrebbe ben altro per spaventare gli inglesi. Pirlo, particolarmente ispirato, al 20′ impegna Van der Sar. Dal regista rossonero partono tutte le iniziative. Ma ci vorrebbero ben altri solisti al suo fianco. La serata non promette nulla di buono. Ambrosini non incide, obbligando Flamini a coprire le ripartenze dello United che, come a Milano, controlla agevolmente per poi innescare il ritmo assatanato di Park, le intuizioni geniali di Rooney e gli affondi sulla fascia di Neville, che sembra un ventenne. Al 45′ tocca a Fletcher, con un destro dalla distanza ad accarezzare il palo. Borriello? Non pervenuto. Huntelaar? Al suo seguito, impacciato per tre volte nei pressi di Van der Sar. Poi i disastri in difesa.\r\nCi vorrebbe qualcosa di epocale per gridare al miracolo. Leonardo intanto deve accusare anche l’infortunio al polpaccio di Bonera. Inserisce Seedorf e arretra in difesa Ambrosini. Mentre Beckham si scalda e raccoglie l’applauso dei tifosi. Propositi di vendetta e invece, 49 secondi dopo, Nani con un lancio illuminato spiana la strada a Rooney, e battere Abbiati è un giochetto: 4 gol tra andata e ritorno. Strepitoso. Il 2-0 fa a pezzi i sogni del Milan e amplifica i meriti di un Manchester che domina al piccolo passo. Al 9′ Abate mette sulla fronte di Huntelaar la palla del 2-1, ma l’olandese che ha il solo compito di spingere in avanti la fronte, conclude incredibilmente alto a un passo da Van der Sar. Roba da chiudere i battenti e andare subito a casa. Anche perché al 14′ Scholes fa filtrare in area tra Ambrosini e Jankulovski per Park (bestia nera dai tempi del Psv) che batte per la terza volta Abbiati. L’ingresso di Beckham al posto di Abate sembra quasi una beffa in una notte da tregenda. Ma gli applausi dell’Old Trafford sono da brividi. Gli stessi rivolti a Rooney che lascia al 21′ per Berbatov. Così forti da oscurare l’ingresso in campo di Inzaghi. E nella festa Becks diventa un eroe, anche quando al 29′, con un bolide brucia le mani a Van der Sar. Lo stadio in piedi gli tributa tutto il suo amore. Ma si dimentica subito del passato per festeggiare il gran gol di Fletcher su invito di Rafael. The end. Il Milan crolla e volta pagina.\r\n
\r\nClamoroso al Bernabeu: il Real Madrid, per il sesto anno consecutivo, lascia la Champions League agli ottavi di finale. Giustiziere dei madrileni, il Lione da sempre indigesto alle merengues, ma stavolta l’impresa dei francesi ha del clamoroso. In vantaggio al 6′ con Ronaldo, i blancos sembravano padroni della gara, e assolutamente in grado di incrementare il bottino.\r\nNella ripresa però succede l’imprevedibile: il gol di Pjanic al 31′ del secondo tempo ha tagliato le gambe alla squadra di Pellegrini, che non è più riuscita a riprendersi. Kakà, sostituito dopo il gol del pari, è uscito dal campo infuriato in uno stadio che non lo ama e che lo fischia ormai con regolarità.\r\nE così, la finale di Madrid si giocherà senza i padroni di casa, mentre il Lione dato per spacciato già in fase di sorteggio è ancora in corsa.\r\n
\r\n\r\nCredits: CalcioNews24, Gazzetta.it\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it