Carlo Petrini: “Moggi è ancora il burattinaio del calcio”
Di seguito l’intervista a Carlo Petrini realizzta da zerocinquantuno.com. L’ex giocatore di Milan, Bologna e Torino intervenuto nel corso della trasmissione sportiva bolognese “Tempi Supplementari”, sostine che dietroalcune mosse societarie del Bologna e di altre compagini di A ci sia ancora Luciano Moggi e la sua ramificata rete di collaboratori.\r\n\r\nMoggi ha dichiarato che nell’estate del 2011, terminata la squalifica, tornerà nel calcio, in particolare ambirebbe a tornare alla Juventus. Le pare uno “scenario” credibile, quello del rientro dell’ex DG bianconero?\r\nPrima di tutto, mi auguro che non ci sia nessuno che lo accolga; questa però è solo una mia idea e temo resterà tale, sono infatti convinto che saranno molte le società interessate ad ingaggiarlo. A tal proposito, basti pensare a quanto successo a Bologna un anno fa. Secondo me lui non è mai uscito dal calcio, pur non essendovi mai rientrato ufficialmente; a questo punto posso solo sperare che siano i tifosi, con la forza che hanno, ad impedire il suo ritorno.\r\n\r\nQuindi anche lei ha avuto la sensazione di un Moggi presente all’interno del Bologna?\r\nDecisamente sì. Non è stato presente solo lui, ma lo è stato anche attraverso i suoi uomini; e questo è accaduto in diverse società. Purtroppo vediamo ancora oggi l’influenza che ha, basti pensare a come viene accolto in televisione: certuni, per servilismo, lo chiamano ancora “direttore”, quando in realtà non è direttore di niente.\r\n\r\nMoggi pochi giorni fa è stato anche citato a giudizio per minacce nei confronti dell’ex DS della Roma Franco Baldini. Secondo te rischia qualcosa?\r\nFrancamente non lo so, lo spero. Comunque non dimentichiamo che tra un po’ arriverà la sentenza del tribunale di Napoli; se sarà condannato, non so come potrà rientrare nel calcio. Ma siamo in Italia, è lecito aspettarsi di tutto.\r\n\r\nPerché Moggi non è stato radiato per sempre?\r\nPerché non è prevista la radiazione. Esiste una legge per cui il massimo della pena è un’interdizione di cinque anni, come successe anche ai miei tempi, dopo lo scandalo del calcio-scommesse. Non dimentichiamo comunque che lui ha già una condanna; io non so ora quale sarà il verdetto del processo di Napoli, in ogni caso se Moggi vorrà rientrare, si presenterà ad una società con una condanna pendente alle spalle: ci vorrebbe del coraggio per ingaggiarlo con queste premesse.\r\n\r\nC’è qualche altro Moggi nel calcio italiano?\r\nCi sono molti amici e molti uomini dislocati in varie società. In ogni caso, la presenza di figure come queste, è frutto del fatto che il calcio italiano è pervaso da una sorta di “pazzia”, per cui contano soltanto i risultati: allora non si accettano più le decisioni arbitrali o si difendono a spada tratta situazioni anche palesemente colpevoli. In un quadro (italiano) del genere, le società vogliono solo vincere e pensano quindi che Moggi rappresenti ancora la “scorciatoia” verso il successo, mantenendo tuttora le sue possibilità di “confondere” i campionati e modificare i risultati.\r\n\r\nUn commento alla sentenza che ha condannato Giraudo, Pieri, Dondarini e Lanese?\r\nPenso sia stata fatta, per quanto possibile, giustizia. Come ha detto Dal Cin, molto probabilmente Giraudo era “l’architetto” di questa situazione, ed è giusto sia stato condannato. Comunque penso che ciò che è accaduto sia talmente evidente e sotto gli occhi di tutti, che non ci sarà possibilità per questi personaggi di rientrare nel mondo del calcio. Ciò è testimoniato anche dal fatto che Giraudo ha voluto fare in fretta questo processo sapendo che altrimenti le cose sarebbero evolute ulteriormente verso il peggio.