Diaconale attacca ancora la Juventus: “Ecco perché vogliono lo scudetto d’ufficio”
Nuove accusa da Arturo Diaconale alla Juventus: il club di Andrea Agnelli non vuole tornare in campo per concentrarsi solo sulla Champions?
Arturo Diaconale, portavoce della Lazio, torna ad attaccare la Juventus con un nuovo post sul suo profilo Facebook. La posizione del club biancoceleste è ormai cristallizzata da tempo: in Lega guida quel gruppo di club tra i quali c’è anche il Napoli di De Laurentiis e che vogliono tornare in campo a tutti i costi. Dall’altra parte, ci sono Juventus e altri club come l’Inter, che invece vogliono che prima l’Italia esca da un’emergenza che fin qui ha causato quasi 11mila morti. “Vogliono lo scudetto d’ufficio per dedicarsi solo alla Champions”, accusa Diaconale.
Sembra quasi che il coronavirus, dunque, sia un complotto ordito da Andrea Agnelli, invece ieri lo stesso ministro dello Sport Spadafora ha dichiarato che ad aprile nessuno potrà giocare né allenarsi perché siamo nel pieno dell’epidemia e prima di uscire ci vorrà ancora molto tempo. Diaconale ne ha anche per il ministro: “Non conosce il ruolo del calcio nell’economia e nell’immaginario collettivo del Paese”. Insomma, il portavoce della Lazio continua a portare avanti questa sua crociata che ha sollevato dubbi da più parti: sicuri che se il club biancoceleste avrebbe tutta questa voglia di tornare in campo se fosse stato primo in classifica al posto della Juve?
Diaconale: “La Lazio spera di conquistare lo scudetto sul campo”
La replica di Diaconale: “Le polemiche per spiegare che il legittimo interesse della Lazio a finire regolarmente il campionato – spiega – non nasce dalla pretesa di vincere lo scudetto a tavolino, ma solo dalla speranza di poterlo conquistare sul campo e per rilevare come questo interesse abbia la stessa legittimità di quello di chi vorrebbe annullare il campionato in corso o per avere lo scudetto d’ufficio e potersi dedicare solo alla Champions o per evitare una rovinosa retrocessione”.
La domanda nasce spontanea: ma se non si sa nemmeno quando terminerà l’emergenza in Italia e negli altri Paesi che sono indietro di noi di alcune settimane, come si può pensare che si torni in campo per giocare le competizioni europee?