Leonetti: “Juve superiore all’Inter in tutto, Emre Can patrimonio da sfruttare”
Giornalista esperto, sempre sul pezzo per quanto riguarda la Juventus, Franco Leonetti descrive il momento attuale dei bianconeri
Espugnando San Siro con un 2-1 sull’Inter, la Juve è balzata al comando della classifica. Ti aspettavi una vittoria così convincente per autorevolezza, personalità e maturità caratteriale da parte dei bianconeri?
«In tutta sincerità sì. La Juventus è superiore alla squadra di Conte in ogni reparto, ha maggiore qualità in campo e in panchina e in più sta migliorando di partita in partita. Ha quel tipo di attaccanti veloci che non danno punti di riferimento e che i nerazzurri soffrono moltissimo in difesa. Inoltre il possesso palla bianconero è stato superiore. Vittoria sfavillante e meritatissima, senza considerare che l’Inter era in formazione tipo, mentre la Juve pativa assenze importanti come quelle di Douglas Costa, Danilo e De Sciglio, oltre ovviamente a Chiellini lungodegente che rivedremo tra marzo e aprile. Una Juventus capace di stupire. Ne vedremo delle belle in questa stagione».
Fra le tante note liete del big match di Milano è da menzionare l’ottimo ingresso di Emre Can, sino a questo momento piuttosto ai margini del nuovo progetto tecnico-tattico di Sarri. Credi che il centrocampista tedesco potrà far cambiare idea al suo allenatore fino al termine della stagione?
«Emre Can, finalmente, l’ho visto in palla e mentalizzato. Mi è piaciuto. Lui è un centrocampista completo, di passo e fisico, che ha tutte le carte in regola per scalare gerarchie e far cambiare idea a Sarri. Spero di vederlo più spesso in campo, magari dal primo minuto. Il tedesco è un capitale tecnico e un patrimonio finanziario che non si può e non si deve disperdere».
Rabiot, invece, sembra essere sparito dai radar. Ciò è solo dovuto a un ritardo di condizione fisica oppure si tratta esclusivamente di una scelta tecnica?
«Pochi ricordano che il francese è sceso in campo già due volte come titolare in campionato, a Brescia e a Torino contro la Spal, evidenziando un rendimento non in linea con i compagni e lacune dettate dalla sua lunga inattività di quasi un anno. Lo stesso mister Sarri ci ha spiegato che dopo un inizio di preparazione brillante è calato vistosamente. Bisogna dare il tempo a Rabiot di crescere e di arrivare al ritmo partita, cancellando le scorie della lunga pausa dal campo. Anche lui avrà le sue chance appena sarà lievitato fisicamente e sarà pronto a livello di testa e concentrazione sulla partita».
La contemporanea assenza di De Sciglio e Danilo ha consentito il rilancio di Cuadrado in posizione di quarto basso a destra. Come giudichi le prestazioni del colombiano nel ruolo di terzino?
«Cuadrado è un giocatore fantastico, indiscutibile. Dove lo metti fa grandi cose, perché ha uno spirito di sacrifico, abnegazione e adattamento invidiabili. Sia da esterno alto, a Madrid, sia da esterno basso, ha dimostrato, una volta di più, di essere un elemento che fa la differenza nella Juventus. Sono contento per lui, perché a breve rinnoverà. È in scadenza al 30 giugno 2020, ma dalle mie notizie so che si sta avvicinando il nuovo contratto per rimanere alla Juve almeno un altro anno. Presto ci sarà un incontro tra le parti per formalizzare l’accordo».
Pensando alla Champions, alla luce del 2-2 di Madrid con l’Atlético e del netto 3-0 casalingo contro il Bayer Leverkusen, qual è il tuo giudizio fino a oggi sulla nuova Juventus di Sarri in campo europeo?
«La Juve targata Sarri ha cominciato la stagione alla grande. Unica squadra imbattuta in Europa nei cinque campionati maggiori a livello continentale. Molti si attendevano delle pause di riflessione, sia in Italia che in Champions, invece i bianconeri, dopo una prestazione super a Madrid, dove il risultato più giusto sarebbe stato la vittoria, hanno seccamente sconfitto i tedeschi del Leverkusen, imponendo gioco e accelerazioni a proprio piacimento. La mentalità in Champions è fondamentale, l’atteggiamento propositivo e aggressivo anche. Quindi, se Bonucci e soci manterranno questo tipo di filosofia, migliorando condizione e gioco, la Juventus potrà mettere paura a tutte le concorrenti per la finale di Istanbul. Il percorso è lungo, prima bisogna aggiudicarsi il raggruppamento, poi ci sarà tempo per affilare le armi negli scontri diretti e nella fase finale. Ma a questa Juventus non può e non deve essere precluso nessun obiettivo».