Le parole del fratello di Dybala che non sono piaciute alla Juventus
Molti sono oggi sorpresi da Dybala messo letteralmente alla porta dalla Juventus eppure bisognerebbe ricordare le parole del fratello-agente a maggio
Paulo Dybala si allena da solo a casa in attesa di capire quale sarà il suo futuro. La Juventus lo ha chiaramente messo alla porta, inutile girarci attorno, altrimenti un calciatore che rientra con quattro giorni di anticipo dalle vacanze a quest’ora avrebbe svolte le visite mediche e iniziato a lavorare con i compagni. Una buona fetta di tifosi bianconeri sono in rivolta, anche perché pensavano che tutti i mali di Dybala avessero un nome e un cognome, ovvero Massimiliano Allegri (qui ci sono i motivi per i quali in molti dovrebbero chiedergli scusa). Eppure, cambiato l’allenatore, la storia non è cambiata, evidentemente perché sono in tanti ad essere molto distratti probabilmente presi dalla foga di insultare a destra e a manca il presidente Agnelli, Paratici e Nedved.
Esattamente 16 mesi fa, il vicepresidente invitava Dybala a fare una vita maggiormente da atleta, perché alla Juve le distrazioni si pagano care. Evidentemente l’appello è caduto nel vuoto, anzi, la situazione è stata per certi versi “incancrenita” da alcune dichiarazioni del fratello Gustavo, che da qualche tempo sembra ne curi in parte anche gli interessi. Il 16 maggio scorso, parlando a Radio Impacto Cordoba, Gustavo Dybala parlava chiaramente di un Paulo “infelice” alla Juve. “Fuori dal campo nessun problema con Cristiano Ronaldo. I problemi sono in campo: non si può contro di lui e Paulo è giovane… Rimarrà in Italia o andrà all’estero? Questo non lo posso dire. Era molto a suo agio in Italia, ora non lo è più”.
Dybala: “Mio fratello parla per sé”, ma anche no
Dichiarazioni che non lasciano adito ad interpretazioni: la Joya vuole andare via dalla Juve e non è il solo perché lo stesso fratello sottolinea che “molti giocatori bianconeri sono scontenti, non solo Paulo. Non sarà l’unico ad andarsene”. Insomma, ci ha preso alla perfezione, perché curiosamente gli “scontenti” di Allegri, nonostante non ci sia più il tecnico livornese, stanno ad uno ad uno lasciando Torino (si legga anche alle voci Spinazzola, Kean e Cancelo). A nulla è servito il tentativo in extremis di Paulo Dybala di correggere il tiro del fratello, con una dichiarazione del 24 maggio, ossia meno di una settimana dopo. “Mio fratello ha parlato per sé. Io ho parlato con Paratici, sa quello che pensa, voglio continuare a giocare con la Juventus. Poi non dipende da me – le parole del numero 10 bianconero – , la società deve fare le sue scelte e la squadra in base alle idee del nuovo allenatore, ma io voglio restare”. La frittata era già sul piatto da troppo tempo.
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