Juventus: senza Champions 70 milioni di voragine finanziaria
Se qualcuno avesse perso la bussola in casa Juve, ci pensa Alessandro Del Piero a ricordare la strada: «Dobbiamo arrivare in zona Champions, i giochi sono aperti ma non possiamo più sbagliare». Altri prima del capitano hanno ricordato che il futuro della Juve, passa gioco forza dalla qualificazione in Champions League. Più che un desiderio, un obbligo visto che i bianconeri spendono oltre 50 milioni solo per gli stipendi dei giocatori. «Se non ce la facessimo sarebbe come retrocedere in Serie B». La frase di Felipe Melo rende l’idea. In corso Galileo Ferraris, negli uffici finanziari della società, gli addetti alla contabilità e almarketing fanno gli scongiuri, ma stanno già toccando con mano gli effetti della crisi. Minori introiti al botteghino, difficoltà a rinnovare contratti con gli sponsor in scadenza, congelate le iniziative per incentivare la vendita dei palchi nel nuovo stadio. Le strategie per evitare una contrazione del mercato sono da tempo in atto anche se l’uscita dalla Champions al primo turno proprio non ci voleva. L’Europa League, purtroppo, «non tira» e nemmeno l’Ajax come avversario: per incentivare la vendita dei tagliandi è stato applicato uno sconto a chi acquista il biglietto per Juve- Genoa.\r\nIl pericolo maggiore è legato al bilancio della prossima stagione. Senza poter contare sul forziere dell’Uefa (incassi Champions e diritti TV) e con un parco giocatori da rifondare, l’asset finanziario del\r\nclub non potrà reggersi sull’autofinanziamento, tanto caro al presidente, amministratore delegato e direttore sportivo Jean Claude Blanc. Il buco da ripianare rischia di diventare una voragine da 70 milioni tra incassi Champions, diritti tv, sponsorizzazioni e svalutazione del capitale giocatori. L’onda lunga dello tsunami investirebbe anche il 2010-2011: entrate in linea con il 2007-08, la stagione del ritorno in A, ma con il doppio delle spese.\r\nEntro marzo, inoltre, va chiuso l’accordo con lo sponsor primario (la New Holland, 33 milioni in 3 anni, è in scadenza). Il gruppo Fiat non pare interessato, ci sono alcune proposte al vaglio ma sugli stessi parametri. Cifre destinate al ribasso a meno di premi-obiettivo (ottavi di Champions, scudetto). Salva la voce «diritti tv» per l’estero, già ceduti per il prossimo biennio, la posizione in classifica degli ultimi cinque anni farà fede per la spartizione dei diritti televisivi da parte della Lega. L’anno in B e la stagione in corso peseranno purtroppo sul conteggio finale. Non sorridono neppure a Sportfive, la multinazionale che si è assicurata, a fronte di 75 milioni per 12 anni, la gestione della vendita del diritto di titolazione del nuovo stadio, di parte dei palchi e dei posti vip. Sportfive vorrebbe chiudere il contratto entro la prossima estate, ma gli investitori al momento latitano.\r\n\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)