Marotta: “Emre Can vicinissimo, la verità su Icardi, Higuain e Cancelo”
Beppe Marotta ha parlato del mercato della Juventus a margine della presentazione del libro ‘La fine del calcio italiano’ di Marco Bellinazzo
Beppe Marotta ammette l’imminente chiusura della Juventus per Emre Can, ma bolla come fantamercato il possibile acquisto di Mauro Icardi. Il dg bianconero è stato raggiunto dai giornalisti a Milano, a margine della presentazione del libro ‘La fine del calcio italiano’ di Marco Bellinazzo. “Su Emre Can siamo ottimisti – ammette il dirigente della Vecchia Signora – . I contatti con i suoi rappresentanti sono già avviati e sono a buon fine. Auspichiamo che nel giro di una decina di giorni si possa arrivare alla conclusione dell’operazione”. Per la corsia di destra, invece, si parla sempre più di Joao Cancelo, mentre Matteo Darmian sembra sempre più lontano. “È un ottimo giocatore – risponde Marotta sul portoghese – . Nella fattispecie, noi siamo alla ricerca di un profilo del genere però in questo momento non c’è nessuna trattativa in corso. Non posso che dire che sia un giocatore interessante”.
Marotta su Icardi e Higuain
Nessun dubbio, invece, in attacco: Gonzalo Higuain non è in vendita e Mauro Icardi non è acquistabile, almeno non in questo momento. “Icardi è una suggestione. Sicuramente parliamo di un ottimo giocatore che è dell’Inter – sottolinea ancora il dg bianconero – . Poi notizie giornalistiche ce lo hanno avvicinato ma tutto questo rientra nella fantasia e nel fantacalcio. Higuain? I giocatori sono incedibili fino al momento in cui gli stessi non chiedono di essere ceduti. Da parte di Higuain, anche se sapete che in questo momento è ai Mondiali, non ci è mai pervenuta da parte sua una richiesta in tal senso”.
Non poteva mancare, inoltre, una battuta sul coro ignobile contro i napoletani della Juventus Under 15, un gesto che la società ha già condannato pubblicamente. “Si tratta di un atto da condannare. Nessuna attenuante nel merito ma non è giusto pensare solo ad un provvedimento disciplinare nei loro confronti, bisogna anche analizzare – da dirigente e genitore – quello che è accaduto. Dobbiamo essere più diretti e incisivi nell’attività di prevenzione di quello che è un atto da biasimare ma che è riferito a ragazzi di 14 anni”, conclude.