Quando Zac perdeva per Berlusconi era comunista
L’onesto Zac – non l’antico segretario dc ma Zaccheroni l’allenatore – è finito alla Juve. A riprova che … A riprova che gli Agnelli sono comunisti? Quando Zac allenava il Milan, a Berlusconi non piaceva. Per un motivo piccolo e irrilevante (la difesa ”a tre” che ostinatamente schierava Zac, impippandosi delle direttive del Presidente) e per una ragione enorme, insormontabile, insopportabile: «Quello è di sinistra», ripeteva sconsolatamente Berlusconi, ogni volta che l’onesto Zac perdeva una partita e poi un’altra e un’altra ancora …\r\n\r\nC’era anche allora un complotto anti-Cav, come ora quello ordito – secondo i media berlusconiani – dai Poteri Oscuri sinistreggianti e dalla D’Addario sul lettone di Putin? In ogni caso, adesso, a Zac toccherà lavorare tanto in bianconero.\r\n\r\nPerchè invece quando stava al Milan era sfaccendato – non solo lui ma anche i suoi predecessori e successori – almeno secondo un gustosissimo poema cavalleresco, lungo addirittura 520 pagine, intitolato «Berlusconeide» (Aliberti editore) e composto in quartine da uno strano top manager, l’anziano ingegner Carlo Cornaglia.\r\n\r\nVi si legge: «Non di Tabarez, Terim e Tassotti, / non di Capello, Sacchi e Zaccheroni, / non di Liedholm, nemmeno di Ancelotti, / il Milan sarà sol di Berlusconi / che nel team farà sempre tutto lui: / quello che vende e compra giocatori, / il confessore nei momenti bui, / colui che fa i massaggi agli adduttori, / l’allenatore, il medico sociale, / il contabile ed il magazziniere. / Farà la formazion domenicale/ laverà calze, braghe e canottiere. / Tirerà nelle porte con l’effetto, / con gli assist lancerà Gianfranco e Bossi, / farà agli antagonisti lo sgambetto / piangendo per i cartellini rossi».\r\n\r\nRossi? I rossi sono buoni al massimo per la panchina della Juve, e ben gli sta!\r\n\r\n(di Mario Ajello per Il Messaggero)