Ferrara: “Hiddink chi? Siamo ripartiti e ora ho Alex”
Il pupazzo di neve sul prato spruzzato di fiocchi non è riuscito ad allontanare i corvi che planano regolarmente sul terreno. «Metti che si perda a Chievo… Guus Hiddink è pronto, ha firmato, è in città, addirittura alloggiato nell’hotel dove solitamente va in ritiro la Juve». Le voci delle cornacchie arrivano sul campo di allenamento. Non è stata sufficiente la vittoria contro il Napoli in Coppa Italia, ma Ciro Ferrara ha altro per la testa in questo momento. Congelato il fantasmadi Guus Hiddink, è la precarietà della rosa ridotta ai minimi termini che lo preoccupa. E\r\nnon lo nasconde. Il tecnico bianconero si aspettava l’arrivo in poche ore di un paio di rinforzi, almeno un attaccante visto che contro il Chievo Amauri è squalificato e Del Piero è l’unica punta a disposizione, invece niente, almeno per ora. Anche per questo dopo il 3-0 al Napoli Ciro-Balboa non è saltato di gioia sul ring. «La storia di Rocky me la sono proprio cercata» scherza con il senno di poi, preso di mira dagli sfottò della curva. «Sono sempre stato sereno in\r\nquesto periodo, convinto che il lavoro alla fine paga. Quella con il Napoli è la vittoria dei ragazzi, un segnale importante per il futuro. Nel momento di difficoltà, con gli uomini contati, è venuta fuori la caparbietà e l’umiltà del gruppo. Purtroppo non possiamo riscrivere la storia, cancellare gli ultimi risultati, ma da qui possiamo ripartire, dai primi 2 gol di Ale, dalla semplicità e facilità di gioco di Diego».\r\n\r\nQuale lezione può trarre dall’ultimo mese agitato?\r\n«Ho capito che i cambiamenti non aiutano i giocatori, portano solo confusione soprattutto se sono costretti a giocare fuori ruol oma non è stato per capricci tattici ma più spesso per via degli infortuni. Sì, mi sarebbe piaciuto rigiocare le gare dopo l’Inter con la rosa al completo, potendo scegliere».\r\n\r\nIn poche ore due segnali forti l’hanno rimessa al centro del progetto,comunquevada. La riconferma del cda sulla panchina pochi minuti prima del via di Juve-Napoliè una boccata d’ossigeno. \r\n«Non ero presente però ero a conoscenza dalla linea di pensiero e non posso che approvarla».\r\n\r\nIl segnale forte dello spogliatoio la conforta?\r\n«Ho visto la giusta rabbia, sono stato giocatore, è giusto che i giocatori si chiudano nello spogliatoio da soli e si dicano tutto».\r\n\r\nOggi è più tranquillo? \r\n«Non è facile essere insensibili quando sembra che il mondo ti stia crollando addosso, ma sono riuscito a rimanere tranquillo e concentrato sul lavoro, sulla partita. In fondo a questa società sono e sarò sempre riconoscente, non è da tutti o da tutti i giorni poter allenare la Juve».\r\n\r\n(Intervista de la Gazzetta dello Sport)