Nesti: Juventus operaia, il Toro gioca con le figurine
Riassumendo: Salvatori, Tosi, Antonelli (con Lupo), Pederzoli, Foschi e Petrachi. I “magnifici 7” di Cairo: 7 direttori sportivi in 4 anni e mezzo. L’ultimo colpo di scena è rappresentato dalle dimissioni di Foschi, a causa dell’arrivo di un uomo con lo stesso incarico: Petrachi. Personalmente, c’è una cosa che mi sconvolge più dei numeri, purtroppo, da record mondiale. Si tratta della “tempistica” dei cambi. Se c’è un momento, in cui queste variazioni non devono avvenire, è durante il mercato. Ebbene: Foschi era arrivato nello scorso gennaio, a mercato iniziato; ora se ne va, sempre a mercato cominciato. E’ il modo migliore per “incasinarsi” con le proprie mani, e perdere tempo. Pazzesco, ma vero!\r\nE’ una Juve “operaia“, assolutamente compatta e tenace, a ritrovare i 3 punti. La qualità resta poca, ma Ferrara ha una base solida dalla quale ripartire, ovviamente (domenica), Milan permettendo… Partiamo dai pregi. Con il 4-4-1-1, netto miglioramento nella distribuzione degli spazi: preziosi vantaggi di adattamento in 10 contro 11. Fra Chiellini (grande), Legrottaglie e Cannavaro, superiori i primi 2. Efficace la “cerniera” Melo-Poulsen: non “creativi”, ma “sostanziosi”. Ed ora i difetti. Caceres (sbilanciandosi molto in avanti) e Grosso (in visibile calo atletico) soffrono troppo in fase difensiva. Grygera copre di più. Diego dovrebbe essere “cercato” con maggiore convinzione dalla squadra.\r\n\r\nCredits: CarloNesti.it\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it\r\n