Juventus-Barcellona: urge reazione veemente per guadagnare gli ottavi

Dopo il pesante K.O. subìto con la Sampdoria, la Juventus deve superare il Barcellona per assicurarsi aritmeticamente il passaggio del turno

Juventus-Barcellona, Allianz Stadium di Torino, 22 novembre 2017. “Il tempo cura le ferite”. Così recita un antico proverbio popolare. Ma ne è trascorso pochissimo dai tre ceffoni incassati per mano della Sampdoria al Ferraris di Genova. Nonostante ciò è doveroso voltare pagina immediatamente e recuperare tutte le energie psicofisiche per affrontare a testa alta e, con il coltello fra i denti, il Barcellona di Valverde all’Allianz Stadium, dove c’è in palio la qualificazione agli ottavi di Champions.

La squadra catalana è in vetta alla classifica della Liga Spagnola, con 4 punti di vantaggio sul Valencia, così come lo è in Champions League con 10 punti all’attivo. Messi e soci stanno attraversando un ottimo periodo di forma, ma i ragazzi di Allegri, attualmente a quota 7, per garantirsi matematicamente l’accesso agli ottavi di finale devono conquistare solo ed esclusivamente la vittoria, senza ricorrere a calcoli pleonastici. Ebbene, in caso di successo, i bianconeri agguanterebbero il Barça al primo posto della graduatoria. I blaugrana giungeranno a Torino con qualche defezione di troppo, come ad esempio quella del lungodegente Dembélé unitamente alla mancanza di André Gomes, Mascherano, Rafinha, Sergi Roberto e Arda Turan. La Juve, invece, potrà contare praticamente sull’intero organico.

Juventus-Barcellona: i temi tattici della partita

L’undici azulgrana vanta un potenziale offensivo stellare. Basti citare solamente Leo Messi e Suárez per avere contezza di quanta strepitosa qualità possa disporre il tecnico Ernesto Valverde. Lo stesso dicasi per la mediana, presieduta da giocatori del calibro di Busquets, Rakitic e Iniesta, anche se quest’ultimo, da notizie che  trapelano dall’ambiente catalano, potrebbe giocare in posizione di esterno alto a sinistra, nel 4-3-3, in un tridente completato dalla Pulce e dal Pistolero Suárez. In alternativa, al suo posto, pare possa partire titolare l’ex ala del Milan Deulofeu.

Indipendentemente dagli interpreti che saranno schierati sul prato dall’ex allenatore dell’Athletic Bilbao, la filosofia del calcio barcellonese non muta di una virgola. La Vecchia Signora non dovrà lasciarsi irretire dall’ipnotico Tiki-taka spagnolo, vero e proprio biglietto da visita della compagine catalana. Per ovviare a ciò, la formazione di Massimiliano Allegri, disposta con il 4-2-3-1, dovrà esercitare un pressing alto, ma ben ponderato, mai frenetico, poiché si rischierebbe la classica imbucata alle spalle, visto e considerato che i blaugrana, grazie alle loro sensazionali doti tecniche, sono perfettamente in grado di eludere la prima linea di pressione per rendersi pericolosissimi in zona gol. La Juventus, specialmente con la rapidità e l’estro di Cuadrado, Dybala e Higuain, che salvo variazioni dovrebbero essere della partita dal primo minuto, potrà sfruttare l’uno contro uno puntando i centrali difensivi Piqué e Umtiti, non esattamente due fulmini di guerra. Allo stesso modo sugli esterni, poiché i terzini Semedo e Jordi Alba sono abilissimi in fase offensiva, ma al contempo non sembrano irreprensibili quando sono chiamati a difendere. Per di più, dovrebbe provare a effettuare verticalizzazioni improvvise, in modo tale da tentare di sorprendere il macchinoso pacchetto arretrato avversario.

Oltre a questo, servirà una Juve famelica, spietata, cinica, non solamente negli ultimi 16 metri, nel momento in cui bisogna battere a rete, bensì in tutte le zone del campo. Lasciare anche mezzo metro di spazio libero a una formazione come il Barça sarebbe come fare harakiri. Juventus-Barcellona di mercoledì non è soltanto un match fondamentale in ottica qualificazione, ma è una ghiotta occasione per rialzarsi, attraverso un grande motto d’orgoglio, dopo la sonora batosta del Marassi che brucia ancora.