Zamparini attacca Beretta: “Lasci la Lega se lavora per Unicredit”

A 48 ore di distanza dalla richiesta dei presidenti di sospendere le squalifiche ai condannati di Calciopoli, continuano le polemiche nei confronti del presidente di Lega, e Maurizio Zamparini attacca Beretta. Dopo essere stato tacciato di scarsa imparzialità da parte dell’amministratore delegato dell’Inter, Ernesto Paolillo, il numero uno della Lega di serie A deve incassare la bocciatura anche del presidente del Palermo Maurizioa Zamparini, che si scaglia come una furia contro Beretta.\r\n

Beretta, se avesse un pò più di coraggio, dovrebbe andarsene. Non può, dopo aver accettato un incarico presso una grossa banca, essere stipendiato da noi e fare il presidente (di Lega, ndr) a metà – spiega Zamparini a ‘Radio Radio’ – anche se un Beretta “dimezzato a molti fa comodo perchè così lo manovrano. Al momento la Lega di serie A non esiste, è ancora una Lega di piccoli poteri. Manca un’etica, ci vuole un movimento nuovo per il calcio“.

\r\nTornando sulla polemica die giorni scorsi, in merito ai condannati di Calciopoli, Zamparini ha voluto precisare che Claudio Lotito\r\n

è uno che si sa muovere molto bene e su una questione di principio come quella del giudizio in primo grado (di Calciopoli, ndr) che basta a far interdire i dirigenti, si è mosso. Anche io mi batto da anni senza aver riscontro in Lega. È veramente aberrante che un presidente, solo perchè ha ricevuto una squalifica, magari per aver detto una parolaccia, non possa presenziare al Consiglio di Lega. Che poi questa volta si sia agito in fretta per Lotito è una cosa un pò fuori dal normale. Però io sono convinto che questo articolo 22 delle Noif vada modificato. Non perchè c’è lui di mezzo, ma perchè andava cambiato già uno o due anni fa. Quindi ben venga il ‘caso Lotitò se serve a risolvere un problema che investe tutti”.

\r\nAltro che tavoli della pace, nelle prossime settimane sono attese scintille e l’impressione è che il calcio italiano difficilmente riuscirà a sedersi e a risolvere le contraddizioni che lo lacerano da tempo. I tavoli rischiano di rimanere deserti, eppure il ‘mostro’ Moggi è stato fatto fuori da tempo. Che strano…