Giornata inten­sa, non c’è che dire. Se è vero che in settimana si semina e la domenica ( o nel posticipo da turno in­frasettimanale del giovedì sera) si raccoglie, beh, al­lora Luigi Del Neri e i suoi possono senza dubbio guardare con ottimismo e con la forza d’una coscien­za immacolata alla sfida in programma contro il Palermo. Ieri, al centro sportivo di Vinovo, nessu­no s’è risparmiato: a di­spetto d’un programmino niente- niente male partito in mattinata e conclusosi a tardo pomeriggio inol­trato. Quando, cioè, Del Neri ha dovuto ricorrere a tutta la sua autorità e au­torevolezza pur di impor­re ai bianconeri – smanio­si di proseguire esercizi e tiri in porta – la via degli spogliatoi ( « Motta, ho det­to che per oggi può basta­re! » , « Iaquinta, va bene così! Cosa? Ok, dieci con­clusioni in porta… Ma die­ci di numero, non una di più! » E via insistendo). In­somma, il sogno di qual­siasi allenatore.\r\n\r\nFULL IMMERSION – Il tutto era cominciato in mattinata, con una seduta studiata ad hoc per la re­troguardia. Perché contro l’Udinese non si sono subi­ti gol, ma ciò non toglie che si possa/ debba miglio­rare ancora; perché con Hernandez e Pastore c’è poco da stare tranquilli; perché Chiellini ( ieri ha fatto differenziato) do­vrebbe recuperare dalla distorsione alla caviglia, ma in caso contrario è be­ne che tutti si facciano tro­vare pronti. E allora il tec­nico ha chiamato a rap­porto tutti gli esponenti della retroguardia e con loro ha rivisto le immagini della sfida di Udine, tanto per cominciare, eppoi – in campo – ha spiegato e ri­badito tutta una serie di cosucce, meccanismi, auto­matismi che si devono affi­nare.\r\n\r\nSTRATEGIA – Nel pomerig­gio, invece, giù di lavoro di gruppo. Dopo gli esercizi di riscaldamento in pale­stra e un po’ di lavoro atle­tico all’aperto, il tecnico ha fatto disputare una parti­tella a scopo puramente didattico ( ricca, cioè, di in­terruzioni e spiegazioni). Da una parte la Juventus, dall’altra il… Palermo: vi­sto che i giocatori in petto­rina verde erano schierati come i rosanero ed erano chiamati a svolgerne il ruolo. Nel 4- 4- 2 dei poten­ziali titolari hanno dappri­ma giostrato Motta, Le­grottaglie, Bonucci; Lan­zafame, Sissoko, Felipe Melo, Pepe; Iaquinta e Amauri. Poi, nel secondo tempo, Motta, Legrotta­glie, Rinaudo, Grygera; Lanzafame, Marchisio, Aquilani, Martinez ( pron­to a tornare convocabile); Del Piero e Quagliarella. Rotazione spinta, dunque. All’insegna d’un bel: voi capite bene come muover­vi per battere il Palemo, poi a scegliere gli uomini deputati a farlo penserò io. Tra i concetti ripetuti più volte, quello per cui « l’atteggiamento fa la dif­ferenza » e « la palla non si butta » . Pressing e schemi d’attacco sono stati prova­ti e riprovati.\r\n\r\nROMPETE LE RIGHE – In­fine esercizi di tiri in por­ta, con attaccanti e centro­campisti. Amauri tra i più smaniosi da far bene – co­me sempre a modo suo: mischiando professiona­lità e voglia di divertirsi ­. Tanto che pure Del Neri non ha resistito alla tenta­zione di fargli un cross. Poi il rompete le righe. Reite­rato, ripetuto, insistito. Nonostante gli straordina­ri, Iaquinta e compagni non avevano alcuna voglia di tornare negli spogliatoi.\r\n\r\nCredits: TuttoSport\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it