Verso Cesena – Juventus Conte “Ancora cinque finali per inseguire un sogno”

“Viviamo momenti importanti e situazioni che si evolvono in fretta. Oggi siamo celebrati su tutti i giornali, giustamente, visto quanto stiamo facendo. ma se questo dovesse farci cambiare atteggiamento, significherebbe non aver capito molto”. Antonio Conte tiene alta la tensione alla vigilia della gara di Cesena: la Juventus che ha staccato il Milan di tre punti in classifica, non può permettersi ora passi falsi, soprattutto con le cosiddette “piccole” che per strada hanno rastrellato diversi punti ai bianconeri. “Dobbiamo sempre avere in mente ciò che ci ha portato a fare una stagione straordinaria: l’umiltà, il sacrificio, il lavoro, il pensare al “noi” e non all’”io”. Abbiamo centrato la Champions, obiettivo straordinario, ma ora possiamo giocarci lo scudetto. Se dovessimo cambiare anche solo di una virgola, torneremmo indietro. Questo non deve accadere e sono convinto che non accadrà. I miei giocatori finora mi hanno sempre stupito in positivo e hanno voglia di continuare. Abbiamo davanti degli ostacoli facili sulla carta, ma di facile nel calcio non c’è niente. Sappiamo di avere un bonus in più, ma anche che le difficoltà rimangono da qui sino alla fine. Sono cinque finali da giocare, cinque “partite della vita” per coronare un sogno”.\r\n\r\n[metacafe width=”540″ height=”370″]http://www.metacafe.com/watch/8407870/conferenza_stampa_di_antonio_conte_pre_cesena_juventus_24_04_12/[/metacafe]\r\n\r\nConte nella doppia veste di allenatore e psicologo, dunque, perché la ricostruzione della Juve è stata anche psicologica:\r\n

Siamo curiosi di vedere il nostro comportamento. Fin’ora questi ragazzi hanno superato prove straordinarie, giocando a -7, a -5, a -1 o a più 1, sempre con l’obbligo di vincere.  L’hanno fatto, dimostrando maturità e personalità. Io ripeto sempre di dare il massimo sino alla fine e vedremo se questo ci porterà a coronare il sogno. Faremo di tutto perché questo avvenga, ma celebreremo solo quando avremo qualcosa in mano. Prima di parlare è meglio vincere. Io ho perso una finale di Coppa del Mondo e una di un campionato Europeo. Non se lo ricorda nessuno però. Così come nessuno si ricorda le cinque volte in cui sono arrivato secondo in campionato. Solo chi vince scrive la storia e questo deve essere uno stimolo feroce per noi.

\r\nLa pressione sale e salirà ancora di partita in partita, con la meta sempre più vicina, ma la paura è bandita:\r\n

La paura per noi non deve esistere – insiste Conte – Se dovessi aver paura di qualcosa, io per primo manderei messaggi negativi. Diciamo che seguiamo con attenzione l’evolversi delle vicende, cerchiamo di dare i giusti input, considerando anche i messaggi che arrivano dall’esterno. Dobbiamo essere gestire queste situazioni, perché una grande squadra è brava a farlo. Un tecnico deve tracciare una strada, portando organizzazione, metodo, competenze e idea di gioco. L’allenatore è nulla però se non trova la disponibilità dei calciatori. Senza disponibilità è come se si volesse guidare una macchina ferma. Certo, serve uno che si assuma la responsabilità della guida, ma il motore deve partire. E il motore sono i giocatori.

\r\nAnalizzando fin qui la stagione, Conte non può che evidenziare l’evoluzione costante del proprio gruppo:\r\n

La crescita della squadra è stata costante e l’hanno avvertita anche i giocatori, non solo io lo staff. E’ dovuta all’aver sposato un’idea di gioco e alla voglia di lavorare sodo. Con tempo mi sono reso conto che  che questa squadra era cresciuta come convinzione e ho deciso di alzare l’asticella, ma non è accaduto molto tempo fa La solidità della difesa? Fa parte dell’idea di gioco che fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere ai miei giocatori: voler fare la partita sempre e comunque tenendo noi la palla. Su questa idea abbiamo lavorato ed è cambiato anche il modo di difendere. Un modo che ha esaltato le caratteristiche dei giocatori che compongo il nostro reparto arretrato.

\r\nUna stagione già da incorniciare, dunque, per le prestazioni ma anche per le statistiche: Juve ancora imbattuta, miglior difesa, terzo attacco, sei successi consecutivi all’attivo…\r\n

Una stagione irripetibile? Non lo so, non possiamo conoscere il futuro. E’ sicuramente una stagione straordinaria. I numeri sono fantastici, al di là del fatto che veniamo da due settimi posti. Cerchiamo di finire bene, perché ora abbiamo la possibilità di centrare un traguardo incredibile, che significherebbe essere tornati nel gotha del calcio, nazionale ed europeo. I numeri sono importanti, li leggo anch’io. Essere accostati ad allenatori come Bernardini, Capello, Lippi, riempie di orgoglio. Ma i numeri non li fa l’allenatore, li fa la squadra e tutti dobbiamo andarne fieri. Se questi numeri verranno accompagnati da una vittoria rimarranno nella storia, altrimenti sì, faranno piacere, rimarrà l’insuccesso. Alla fine conta solo una cosa: vincere.