Tardelli: “Disastro Juve? Io ve lo avevo detto…”

tardelli«Quel che succede alla Juventus non mi sorprende affatto, perché certe cose le avevo previste». A Marco Tardelli, però, «l’aver visto giusto non dà alcuna soddisfazione». L’ex consigliere bianconero, dimessosi due anni e mezzo fa «perché avevo le mani legate e non mi permettevano di fare nulla, neanche di andare a cena con i giocatori a Natale», prova anzi «tanta amarezza e delusione, anche per i milioni di tifosi che hanno creduto certe cose». Scagiona Ferrara, il viceallenatore dell’Irlanda, e punta il dito sui dirigenti, «gente che non ha niente a che fare col calcio». Dice: «Ciro è stato messo lì da chi comanda, Blanc e Secco. Sono loro che hanno fatto il mercato, a partire da Tiago, Almiron e Andrade. Sono loro che hanno mandato via Ranieri a due giornate dalla fine, una decisione senza senso, solo per compiacere i tifosi. Sono loro che hanno affidato la squadra a un allenatore troppo amico dei giocatori, e siccome non conoscono i problemi di uno spogliatoio hanno sbagliato».\r\n\r\nFerrara dunque non ha colpe? \r\n«No, perché alla Juve non decide nulla, anche se finirà per pagare gli errori di altri. Lui ha solo dato unamano in un momento di difficoltà e per il fatto che ha vinto due partite chi comanda si è illuso di aver trovato un altro Guardiola. O magari non aveva i soldi per prendere un allenatore diverso…».\r\n\r\nMa è possibile dargli ancora fiducia?Che cosa si può fare per rimediare alla situazione? \r\n«Ah, io non lo so proprio: ci sono loro per risolvere i problemi che loro stessi hanno creato. Ribadisco comunque che Ferrara non c’entra. Io sono a Londra e\r\nnon so che cosa dice ai giocatori. Ma di una cosa sono certo: Ciro ha fatto tante battaglie e di calcio sa di più di qualcuno che non ne ha mai fatta neanche una».\r\n\r\nChe ne è del vostro progetto tre anni e mezzo dopo?\r\n«Ma quale progetto? Io non ho visto nascere alcun progetto. Dov’è la Juve dei giovani. Fortunatamente è esploso Marchisio, ma Palladino e Criscito li hanno dati via e Giovinco e De Ceglie non giocano mai. Vedo invece Cannavaro, Grosso, Zebina, Trezeguet, Camoranesi, tutti grandissimi giocatori, di alto valore morale e calcistico, ma non si parli di progetto».\r\n\r\nCi sono anche Melo e Diego, che sono giovani: come si spiega le loro difficoltà?\r\n«Sono difficoltà di spogliatoio e di ambientamento, perché non sono affatto scarsi. Non sarò certo io a difendere la vecchia Triade, perché conosciamo i\r\nproblemi che c’erano, però in quella società parlava uno solo e si rigava diritto, i giocatori stavano zitti, si allenavano ed erano col tecnico. I problemi sono\r\nevidenti, ma non c’è miglior cieco di chi non vuole vedere».\r\n\r\nBettega è la persona giusta per risolverli?\r\n«Gli auguro di far bene e spero che riesca a cambiare qualcosa. Non commento il suo ritorno, ma era già alla Juve, l’hanno mandato via e poi lo hanno ripreso. Non capisco. A me hanno impedito di fare da trait d’union con la squadra e siccome non mi trovavo bene sono andato via. Tante volte ho detto che mancava un uomo di calcio, non mi hanno creduto e ne hanno fatto a meno. Questi sono i risultati».\r\n\r\n(Interviste de la Gazzetta dello Sport)