Retromarcia Cucci: “Calciopoli? Conta solo la giustizia sportiva”

“Ho sentito le nuove intercettazioni. La Juventus riavrà i suoi scudetti. Ci sarà da ridere…”. Parole e musica del giornalista Italo Cucci, che qualche settimana fa  ‘Il Roma’ aveva rivelato di aver ascoltato le nuove intercettazioni che poi la difesa di Moggi avrebbe reso pubbliche da lì a qualche giorno. Lo stesso Cucci, però, pare aver già cambiato idea (per carità se siamo noi che male interpretiamo ce lo dica pure, rettificheremo) e lo dichiara in un’intervista a ‘TMW’ di cui riportiamo uno stralcio:

“Secondo me si sta perdendo di vista quella che è stata la regola per quasi un secolo. La giustizia sportiva è stata spesso lodata perché riesce ad arrivare alle conclusioni in tempi rapidi e anche a tutela del patrimonio del campionato di calcio, che è la cosa che più conta nel mondo del pallone. Se si dovesse decidere qualcosa che riguarda il campionato sulla base delle sentenze della giustizia ordinaria avremmo smesso di giocare almeno ottant’anni fa. Invece si va avanti. Quello che deve contare per il mondo del calcio è la giustizia sportiva punto e basta. Se c’è mai la possibilità attraverso una riforma, che il tempo a questo punto consiglia, di affrontare il ridimensionamento o la riscrittura della responsabilità oggettiva, che è l’altra norma fondamentale che ha consentito al calcio di sopravvivere a mille disavventure, bisognerà attuarla. Tutto il resto è perdita di tempo e soprattutto mi sento di dire, come buon testimone di mezzo secolo di storia del calcio italiano, che non ci sono stati particolari intralci in altri tempi come quelli verificatisi in questa occasione. Intralci dovuti soprattutto alla demenziale consegna all’Inter dello scudetto di cartone e, se non ci fosse stata quella baggianata, io credo che molte cose si sarebbero ridimensionate. Ma c’è stata e credo che andremo avanti a parlarne fino a quando qualcuno, dotato di buon senso, e in questo caso mi sono rivolto a suo tempo a Moratti, decida di dire che di quello scudetto non se ne fa niente e al tempo stesso la Juve può anche continuare a vantarsi, come ha fatto nell’occasione dell’inaugurazione del suo stadio, dei suoi ventinove scudetti e sarà, al massimo, oggetto di discussione da parte dei tifosi avversari”.