Pirlo: “Vinco la Champions e lascio la Juve”

“Se vinciamo la Champions vado via”: Andrea Pirlo, regista della Juventus campione d’Italia per la quarta volta, fa un’importante rivelazione a Tuttosport

“Se vinciamo la Champions vado via”: Andrea Pirlo, regista della Juventus campione d’Italia per la quarta volta, fa un’importante rivelazione al quotidiano ‘Tuttosport’. Da tempo al centro di voci di mercato che lo vorrebbero all’estero a fine carriera, Pirlo ammette che ci sia davvero la possibilità di lasciare i bianconeri, purché riesca a vincere il trofeo più importante, quella Champions League che insegue da quando ha lasciato il Milan.\r\n

Se vinciamo la Champions, vado a giocare all’estero. La Juve sarà a prescindere la mia ultima squadra di Serie A. Il Real? Si può fare. Abbiamo tutto da sognare e niente da perdere.

\r\nInsomma, comunque vada a finire, il regista giura amore alla Juve: dopo ave vestito le maglie di Brescia, Reggina, Inter e Milan, quella bianconera sarà la sua ultima maglia in Italia. Il futuro? Potrebbe essere nella Major League Soccer americana, che lo corteggia da tempo. Ora, però, c’è da stare concentrati per la Champions League: il Real Madrid parte favorito, ma l’impresa non è impossibile:\r\n

Non serve un miracolo. Dovremo essere s’ accorti, ma soprattutto spavaldi. Non abbiamo niente da perdere, e allora con la testa libera a inseguire il nostro sogno. Ancelotti? Per me è come ritrovare un padre. Mi ha cambiato la carriera, inventandomi davanti alla difesa. Abbiamo vissuto insieme momenti indimenticabili. Il nostro è un passato importante.

\r\nQuanto alla nuova Juve di Allegri, Pirlo ammette che il tecnico toscano abbia dato quel qualcosa in più che nei tre anni di Conte è mancato:\r\n

Nei 3 anni di Conte alla Juve mancava qualcosa, adesso siamo pronti. Quando abbiamo iniziato la stagione ci siamo guardati negli occhi, e in tutti c’era la voglia di chiarire all’esterno quanto fosse forte il nostro gruppo. Volevamo dimostrare – conclude – di essere campioni veri e allo stesso tempo c’era il desiderio di dare ragione alla società anche sulla scelta del tecnico.