Pirlo “Scartato dal Milan, sapevo avrei vinto alla Juventus”

“Quando abbiamo parlato del mio contratto, mi hanno proposto il rinnovo per un anno. Io chiedevo un triennale perché ero più giovane degli altri giocatori in scadenza. Ma il vero motivo del mio trasferimento è stato un altro: Allegri voleva piazzare davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Allora ho detto ‘no, grazie’ e ho scelto la Juve, che mi offriva motivazioni importanti”. Andrea Pirlo racconta l’addio al Milan in una lunga intervista concessa oggi alla ‘Gazzetta dello Sport’. A distanza di qualche giorno dalla conquista dello scudetto, il centrocampista della Juventus si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Ci tengo a dire che non è stata una questione economica. Il Milan ha deciso che non servivo più. L’ho capito subito durante quel colloquio. Nel mio ruolo Allegri preferiva altri giocatori. Infastidito dalla richiesta di prova tv pubblicata sul sito del Milan per una mia presunta gomitata a Van Bommel? Certo: ho giocato lì 10 anni, sanno che io non faccio certe cose. Qualcuno si sarà pentito di avermi lasciato andare? Non lo so. Ma durante la stagione molti miei ex compagni mi hanno detto che sentivano la mia mancanza. Io sono contento: ho vinto. Se è arrivato qualche Sms di complimenti dal Milan? Sì, quasi tutti gli ex compagni mi hanno scritto. Berlusconi e Galliani? No”.\r\n\r\nLa scelta della Juve si è quindi rivelata azzeccatissima. Molti lo scorso anno davano Pirlo per finito, per via di vari acciacchi, e invece quest’anno non ha praticamente mai riposato:\r\n

Quando ho capito che sarebbe stato possibile? Da subito: ho avvertito un’aria particolare. A giugno al matrimonio di Buffon alcuni suoi amici mi chiedevano se fossi pazzo per aver lasciato il Milan, risposi che quando mi sposto lo faccio per vincere. E dissi che avremmo conquistato lo scudetto. Adesso mi ringraziano perché andarono a scommettere sul nostro trionfo…. Se ho temuto di non farcela col Milan a +4? No, ero dispiaciuto perché pensavo di stravincere e invece ci saremmo dovuti accontentare di vincere. Le proteste per il gol di Muntari? Era il segnale che ci temevano, avevano compreso la nostra forza. Non erano più convinti di vincere.

\r\nLa svolta per la Juventus è stata senza dubbio la scelta di Conte, di cui Pirlo ricorda le prime parole:\r\n

Ero in Nazionale, lui aveva appena firmato. Mi chiamò per presentarsi e mi sorprese: dovevamo ancora fare le vacanze e lui era già carico. Fu una bella telefonata. È un grandissimo allenatore. Io ne ho avuti tanti, ma nessuno così meticoloso nel lavoro e bravo a spiegare le cose. Dal punto di vista tattico e didattico è perfino più bravo di Ancelotti e Lippi, che pure hanno tante qualità. Prepara benissimo le partite, studiamo i video degli avversari 3-4 volte alla settimana e quando scendiamo in campo è difficile che qualcosa ci sorprenda. Conte è un talento della panchina. Se ha un chiodo fisso? Vuole i centrocampisti stretti per evitare passaggi tra le linee. Se il 4-2-4 iniziale mi sembrava un azzardo? Per me non cambiava molto, comunque quel modulo mi divertiva. Poi Conte ha scelto altre strade: è segno di grandezza saper modificare le proprie idee. Il modulo con tre centrocampisti centrali è il più adatto alla squadra, ci ha reso più aggressivi. Conte parla molto con noi, si confronta.

\r\nMolti si chiedono come avrebbe figurato questa Juve in Champions…\r\n

Come se la sarebbe cavata questa Juve in Champions? Ce la saremmo giocata, proprio per il tipo di calcio che facciamo. Servirà qualche innesto, ma siamo pronti. Il martedì e il mercoledì ci restava l’amaro in bocca perché avremmo voluto confrontarci con le grandi d’Europa. Ormai ci siamo, prosegue Pirlo

\r\nSulla terza stella e l’imbattibilità, poi Andrea puntualizza:\r\n

Non entro nel merito. Da avversario ho sempre pensato che la Juve avesse vinto quegli scudetti perché era molto forte. Furono campionati vinti sul campo. Non esco dal campo sconfitto in campionato dal 18 dicembre del 2010? Una sensazione bellissima, teniamo molto a chiudere la stagione imbattuti e a proseguire l’anno prossimo. E vogliamo anche la Coppa Italia: il giorno prima è il mio compleanno, sarebbe il regalo più bello.

\r\nInfine una battuta sui prossimi Europei:\r\n

Qual è l’obiettivo minimo dell’Italia all’Europeo? La semifinale. Siamo forti e giochiamo per vincere. Il blocco Juve è una bella base da cui partire.