Pavel Nedved nuovo vicepresidente della Juventus

Pavel Nedved è il nuovo vicepresidente della Juventus: l’annuncio arriva tramite un comunicato stampa che il club bianconero ha diramato al termine dell’Assemblea degli azionisti. “Il CdA – si legge nella nota – ha nominato il consigliere Pavel Nedved vicepresidente”: dopo quattro anni da consigliere d’amministrazione, dunque, la ‘Furia Ceca, ex pallone d’oro, fa un ulteriore step all’interno di una delle società più importanti al mondo, come sottolinea egli stesso in conferenza stampa.

“Ringrazio presidente e società perché posso lavorare in uno dei più grandi club al mondo. Sento forte la responsabilità, ringrazio il mondo Juve. Ho fatto un percorso di crescita importante, tutti insieme lo abbiamo fatto: grande e positivo. Abbiamo vinto dei titoli, siamo riusciti a tornare in Europa come ci spetta, come grandissimi e ovviamente cercheremo di rimanere sui nostri passi. Io con la mia crescita personale ho potuto migliorare e capire come si gestisce una società. Finendo con il calcio giocato non è facile pensare di ricoprire ruoli importanti in una società, bisogna maturare giornalmente, capire le necessità economiche – ringrazio Mazzia che mi ha insegnato molto, così come Marotta e Paratici – ho appreso molto. Sono carico e voglio presentarmi nelle prossime finali europee. Fino alla fine! Non so se ho superato tutti i miti juventini. E’ importante svolgere il proprio lavoro seriamente e fare le cose per bene. Questo l’ho sempre fatto e lo farò sempre. Fra me e i tifosi c’è sempre stato un affetto forte, non so perché ma mi ha sempre fatto piacere. Il messaggio è unità tra di noi, sostenendo la squadra che è completamente nuova”.

Soffermandosi sul momento di Paul Pogba, poi, Nedved evidenzia:

“Per quanto riguarda Paul Pogba è un nostro giocatore di grandissimo talento, pur essendo un 93 ha mostrato grandissime cose. Io credo che, siccome ho un contatto quotidiano con lui, credo che non abbiamo bisogno di consigli. Forse dobbiamo chiederci se non siamo noi a chiedere troppo a un ragazzo del ’93: dobbiamo lasciarlo tranquillo, sono tranquillo – conclude – , ha un futuro grandissimo”.