Partecipare è l’unica cosa che conta: la Champions non è un obiettivo

agnelli-juventus-premiViva la sincerità. Non ci sarebbe null’altro da aggiungere. Il Presidente Andrea Agnelli ha delineato gli obiettivi stagionali. Lo aveva fatto in verità già Allegri ma perdonatemi, lasciamo al mister il tempo di ambientarsi prima che abbia credito e autorevolezza. Il Presidente invece ha detto: “Ripetersi in campionato e arrivare più avanti possibile in Champions, possibilmente nei primi otto”. Che pena. Avesse detto almeno che la Coppa è un obiettivo per il futuro.\r\n\r\nScusate, sembrerò ipercritico, ma io sono cresciuto con la Juve di Platini, e poi ho visto la Juve di Baggio, che pure se non faceva la Champions, in Europa diceva la sua e infatti furono vinte due Coppe Uefa in quel periodo (un’altra s’era vinta prima di Platini). Questo quando la Uefa era una signora coppa e in Uefa ti beccavi le seconde dei campionati. Poi ho visto la Juve di Lippi, che in Europa era grande. Tutte queste Juve hanno vinto in Europa molto meno di quando potevano e dovevano, ma ogni anno a inizio stagione, noi si partiva per vincere tutto. Poi certo si arrivava pure settimi o ottavi in Europa, è successo non siamo mai morti. Ma non era un obiettivo. Ora si parte per arrivare piazzati? Almeno l’hanno ammesso. Hanno confessato. Ripeto: complimenti per la sincerità. Ma questo non è riportare o avere riportato la Juve dove gli compete. Questo al massimo è averla riportata dove gli compete in Italia.\r\n\r\nE’ come se tu vivessi in un castello, arriva un terremoto che fa crollare tutto e finisci in mezzo ad una strada, poi con fatica ricostruisci e ti togli dalla strada e ti ridai una casa decente. Ok non sei più in mezzo alla strada. Certamente, la casa che hai ora è meglio della strada. Ma non sei neppure più nel castello e non venire a raccontarmelo. Hai fatto un gran recupero ma non sei al livello di prima del terremoto. Hai ricostruito fino a un certo punto ma hai rinunciato a costruire il castello. Ti sei accontentato di un livello di dorata mediocrità che però sempre mediocrità resta. Quel terremoto si chiama Calciopoli e se questa Juve è tornata a vincere in Italia per meriti propri e anche grandemente per demeriti degli altri, in Europa non è tornata a quei livelli. Nemmeno lontanamente.\r\n\r\nE finiamola con la storia dei settimi posti che ne ho piene le scatole. Quando con Maifredi non ci qualificammo per le coppe e non ricordo neppure se finimmo settimi o ottavi, non frantumammo le scatole a tutti i tifosi per decenni.\r\n\r\nNon credo che questa squadra sia pronta per vincere la Champions tuttavia non credo che la nostra squadra titolare sia tanto più debole delle altre. Le altre che schierano come titolari poi certi bidoni da 90 tipo che so Dante o Thiago Motta o Thiago Mendez. Eppure in Europa se la giocano. Io credo che alla Juve bastava tenere quelli forti che ha e inserire due campioni invece che tante belle promesse che poi non sai se esplodono o restano tali. Ma se non riusciamo neppure a prendere un Mandzukic! E non dico giocare per vincerla ma almeno provarci. Si parte invece per arrivare piazzati. Da oggi. Ma nel colletto non abbiamo scritto ”vincere non è importante è l’unica cosa che conta”? Ma arrivare terzi o trentesimi (in Europa) che differenza fa? Invece da oggi se arriviamo nei primi otto in Champions bisognerà preparare i caroselli di auto come un granata o napolista qualsiasi. Che pena.