Neto: presentazione ufficiale alla Juventus, ha scelto il 25 (Video)

Norberto Murara Neto si è presentato oggi alla stampa e ai suoi nuovi tifosi della Juventus. Dopo l’esperienza alla Fiorentina, l’estremo difensore brasiliano raccoglie l’eredità di Marco Storari come vice Buffon: nonostante avesse offerte da importanti club europei, tra cui anche il Liverpool, dove magari avrebbe giocato da titolare, il portiere verdeoro ha scelto Madama. Davanti a lui ci sarà da sormontare un muro rivelatosi fin qui invalicabile, quel Gigi Buffon che a 37 anni (11 più di Neto) rimane ancora uno dei portieri più forti al mondo. Per la sua nuova avventura, l’estremo difensore ha scelto il numero 25.\r\n

Tutti mi fanno questa domanda – dice l’ex viola in conferenza stampa – , però ho pensato a quello che fosse meglio per me, per la mia carriera e per il mio futuro. Mi hanno proposto un progetto importante e vincente, sono qui per fare il massimo, allenarmi e crescere. Riserva di Buffon? Da quando ho iniziato a giocare a calcio ho avuto tanti momenti difficili. Non mi preoccupa questa cosa, è il mio sogno essere qui oggi e poi quello che succederà, succederà. Gigi mi ha accolto alla grande, è stato molto educato e molto professionista. I primi momenti qua sono stati molto positivi perché mi sono sentito molto a mio agio e sono contento.

\r\n[jwplayer player=”1″ mediaid=”83035″]\r\n\r\nL’obiettivo di Neto è quello di ritagliarsi pian piano il suo spazio, fino a rimpiazzare Buffon non appena il capitano deciderà di dire basta. Tornando per un attimo alla precedente esperienza: non è stato facile vivere alla Fiorentina per tanti mesi da separato in casa, dopo la decisione di non prolungare il contratto con i Della Valle.\r\n

E’ stato un periodo difficile, sapevo cosa poteva succedere con la mia scelta, poi sono riuscito a gestire la situazione e sono tornato a giocare. Giocando il tempo passa più veloce, alla fine è andata bene. A Firenze ho vissuto alla grande, mi trovavo bene, ma dovevo fare una scelta e fare un salto nella mia carriera. Quando ho ricevuto l’offerta, non potevo pensarci due volte. La Nazionale? Non giocando, non è facile. Però a Firenze ho giocato due anni e non sono stato convocato tante volte. Quindi – conclude – ho pensato che alla Juve sarei potuto crescere.

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