Nedved: “Vogliamo il tetto d’Europa, ci proveremo”

Pavel Nedved, vice-presidente della Juventus, torna a parlare nel giorno in cui i campioni d’Italia riprendono la preparazione in vista dell’Udinese

Pavel Nedved, vice-presidente della Juventus, torna a parlare nel giorno in cui i campioni d’Italia riprendono la preparazione in vista dell’Udinese. Ancora priva dei nazionali, la squadra della Vecchia Signora si è ritrovata sui campetti di Vinovo per affrontare una seduta mista con i ragazzi della Primavera di Grosso. Il menu ha previsto un lavoro prevalentemente atletico e tecnico, con una serie di esercizi di possesso palla e partitelle a tema con porte piccole.\r\n\r\nDomani, martedì 10 ottobre, il lavoro proseguirà con un’altra intensa seduta ancora a ranghi ridotti. I nazionali, infatti, sono attesi a Vinovo a partire da mercoledì, quando mancheranno all’appello solo Khedira, Higuain e Dybala, attesi per giovedì, oltre a Dani Alves e Cuadrado, attesi per venerdì.\r\n\r\nIntanto, oggi ha parlato a ‘iDNES.cz’ il vice-presidente della Juventus Pavel Nedved, che ha fissato gli obiettivi stagionali.\r\n

Nedved tra presente e passato

\r\n“Con la Juventus siamo tornati al top in Italia – ha sottolineato – , ora il presidente Agnelli vuole tornare al vertice in Europa: vogliamo vincere la Champions, ci proveremo”.\r\n\r\nTornando per un attimo alla sua carriera da calciatore, l’ex Pallone d’Oro evidenzia:\r\n\r\n“Il miglior giocatore che ho avuto come compagno? Non voglio offendere nessuno – risponde – , scelgo Zlatan Ibrahimovic. Un attaccante che tagliava le difese, potente, alto e con una tecnica incredibile. Appena arrivato alla Juventus, non tirava in porta e Capello allora lo mise sotto: Zlatan migliorò e cominciò a segnare tanto, sin dagli allenamenti. L’avversario più fastidioso? Dico Zanetti… Aveva il mio stesso dna, duro da morire, concentrato e instancabile. Era dura aver la meglio su di lui…”\r\n\r\nInfine, un piccolo rammarico per aver chiuso la carriera senza la Champions League:\r\n\r\n“Manchester? Per i cartellini gialli saltai quel match, è stata la più grande delusione. Poteva essere il mio più grande successo, e invece… Dove mi sarebbe piaciuto giocare? Direi Manchester United…”, conclude.