Nazionale, si presenta Prandelli e apre a giovani ed oriundi

Sarà un’Italia giovane e che punterà sulla meritocrazia. Queste le premesse di Cesare Prandelli che ha debuttato poco fa come neo CT della nazionale: “sono arrivato perché altri più blasonati di me erano impegnati“. Il primo appunto è su fantasia e oriundi: “Balotelli e Cassano possono giocare insieme. Credo che in Italia ci sia qualità e che la qualità sia importante. Gli oriundi? Se bravi, saranno ben accetti“. Ecco alcuni stralci della conferenza stampa riportati da ‘Sportmediaset’.\r\n\r\nE’ il punto più alto della sua carriera? Sa che si troverà di fronte a grosse difficoltà?\r\n”Sicuramente è il punto più alto della mia carriera. Per quanto riguarda le difficoltà, in questo momento meglio pensare alle cose in positivo. Voglio innanzitutto ringraziare Abete e Albertini per la piacevole accoglienza. Mi auguro di formare una squadra anche al di fuori del terreno di gioco. Le difficoltà ci sono, ma voglio partire con ottimismo, voglia di far bene e umiltà“.\r\n\r\nQuali sono le ricette per uscire da questa situazione?\r\n”Ricette non ce ne sono se non la volontà di inziare questa nuova avventura, pensando di non trovare solo problemi ma anche cose importanti, Un saluto a Marcello che per quanto mi riguarda sarà sempre un campione del Mondo. Il lavoro di Lippi non è da buttare, ci sono giocatori che hanno mantenuto concetti importanti sulla maglia della nazionale. E’ da lì che dobbiamo cominciare, dall’attaccamento alla maglia e dalla voglia di essere coinvolti in un progetto e in un programma che deve coinvolgere tutte le componenti del calcio, compresi i giornalisti“.\r\n\r\nSono stati portati i migliori al Mondiale?\r\n”Quello che si è fatto si è fatto. Vorrei vedere una programmazione che abbia la finalità di proporre giocatori di qualità. Poi, chiaro, le scelte sono sempre disponibili. La mia idea è quella di proporre giocatori di qualità. Ci sono? Secondo me sì, ma ci vuole volontà e forza di programmare perché se vogliamo vincere subito sbagliamo“.\r\n\r\nSu cosa lavorerà in particolare?\r\n“Dobbiamo lavorare molto sulla qualità umana, dai rapporti, perché è da lì che parte tutto. Le risorse umane sono fondamentali. Chi arriverà in nazionale deve capire che rappresenta una nazione e dare il massimo. Tutti si devono riconoscere in questa squadra”.\r\n\r\nGli oriundi? Arriva alla Nazionale a metà carriera: guadagnerà meno e ci è arrivato in un momento difficile… cosa ne pensa?\r\nPer quanto riguarda la mia scelta, non ho mai pensato alla Nazionale fino alla chiamata di Abete. Molto probabilmente sono questa posizione perché colleghi più blasonati di me hanno altre panchine. Ho accettato in un secondo perché mi sento italiano e ho voglia di confrontarmi con una realtà nazionale. Sono ambizioso, ma non metto sulla bilancia altri valori. Non ho avuto dubbi. Per quanto riguarda gli oriundi, si torna al discorso della meritocrazia: se hanno la cittadinanza italiana e giocano benissimo, non vedo perché io non debba convocarli“.\r\n\r\nIl primo obiettivo sono gli Europei 2012 o saranno solo una tappa verso il Mondiale di Rio 2014?\r\n”Iniziando già a settembre le partite di qualificazione europea, scendi in campo e vuoi vincere: l’obiettivo è arrivare agli Europei con una squadra che possa avere una prospettiva importante”.