Moggi: “Sbagliano i CT e i giocatori. Un mondialino…”

Se dovessimo giudicare questo Campionato del Mondo dal modo in cui è cominciato, dovremmo essere severi, richiamando l’attenzione sul degrado del gioco che attualmente non riguarda soltanto l’Italia. Sino ad oggi ben poche squadre hanno dimostrato di possedere mezzi tecnici tali da poter recitare un ruolo di rilievo, a cominciare dalla gara di apertura Sudafrica-Messico. Meglio invece Argentina e Inghilterra, seguite un gradino più sotto da Germania, Olanda e infine l’Italia. Al momento, piuttosto che lo spettacolo calcistico, sarebbe quasi più interessante evidenziare gli errori commessi da alcuni ct: su tutti ovviamente Domenech (Francia) che schiera una squadra senza capo né coda, ostinandosi, tra l’altro, a tenere in campo Gourcuff, nullo e privo di personalità, e lasciando in panchina Malouda; poi Tabarez (Uruguay), che contro la Francia butta dentro uno spento Suarez lasciando in panchina Cavani con il risultato ancorato sullo 0-0; e anche Maradona, che sceglie un centrocampo con giocatori fuori ruolo tanto da esporre la squadra al contropiede. Si potrebbe parlare anche degli errori clamorosi dei portieri, a cominciare da Green (Inghilterra) che permette agli Usa di pareggiare (e via alle critiche a Capello), Chaouchi (Algeria) che consente alla Slovenia di vincere, per finire con Villar (Paraguay) che, con una uscita a vuoto, regala l’1-1 all’Italia. Trascuro volutamente Paston (N. Zelanda) che per quanto si è visto, potrebbe essere un ottimo portiere di condominio. Ma veniamo alle cose che più ci interessano: la nostra nazionale. È bene evidenziare che, contro il Paraguay, l’Italia si è presentata con il piglio atletico giusto e, specialmente nel primo tempo, non ha fatto passare la metà campo agli  avversari. Proprio nel momento migliore ha incassato il gol di Alcaraz, poi pareggiato da De Rossi nella  ripresa, e va sottolineato. È stata una partita senza grandi contenuti tecnici, nella quale gli azzurri hanno mostrato grinta e voglia (contro un avversario modesto) ma, nel contempo, anche poca classe, soprattutto la mancanza di un risolutore: ben pochi tiri sono finiti nello specchio della porta paraguayana. Nonostante tutto una prova discreta, ma, per non alimentare illusioni, siamo ben lontani da quella squadra che nel 2006 vinse il mondiale. Il ct ha fatto il possibile, portandosi dietro gli unici due giovani importanti come Marchisio e Criscito, ma questo è quello che esprime il calcio italiano adesso, se si tiene conto che l’Inter non ha dato un giocatore alla nazionale.\r\nAnche gli argentini non hanno entusiasmato, troppe le occasioni concesse alla Nigeria. La squadra di  Maradona ha tanti campioni, soprattutto nella fase offensiva, ma ognuno sembra voler fare la partita per proprio conto, con l’effetto di avere un centrocampo poco armonico, non equilibrato, composto da tante mezze punte (Higuain, Tevez, Di Maria, Messi), un solo incontrista (il capitano Mascherano) che recupera una infinità di palloni. Ma da solo non basta. A questo si aggiunga che Veron si salva solo per la classe, ma deve essere usato con parsimonia. Di Maria quasi nullo, è stato sacrificato in un ruolo che non è il suo. Sicuramente non aver chiamato Cambiasso è stato un grave errore. Bene come sempre Messi, dal quale dipenderanno le sorti dell’albiceleste. Milito è entrato negli ultimi 10 minuti dimostrando un certo impaccio come non gli è mai capitato con l’Inter: potrebbe aver avvertito che Mourinho avesse molta più fiducia in lui di quanta ne abbia Maradona. Consiglio per el Pibe: in panchina meglio in tuta che in doppiopetto. Inghilterra-Usa 1-1, è l’esordio di Fabio Capello in questo mondiale. La gara prometteva scintille da parte degli inglesi ma è stata un’illusione, la squadra non ha saputo dare continuità (complici anche gli statunitensi, mai domi), il centrocampo non ha saputo mantenere il predominio e sia Gerrard sia Lampard hanno dimostrato di essere più bravi nella fase offensiva che in quella di impostazione, con il risultato ovvio di lasciare quasi sempre Rooney solo e senza palloni giocabili.\r\n\r\n(Di Luciano Moggi per ‘Libero’)